I codec audio aptX e aptX HD di Qualcomm sono utilizzabili gratuitamente su Android

Negli scorsi giorni, Qualcomm ha preso una decisione piuttosto interessante: ha reso open source i codec aptX e aptX HD, ovvero due codec che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità del suono nonché di rendere più leggeri i file. Ma cosa significa tutto ciò? In pratica, Qualcomm ha pubblicato il codice sorgente dei due codec che, quindi, possono essere utilizzati e distribuiti in maniera del tutto gratuita. Difatti, prima di questa scelta, i produttori pagavano fino a 6.000$ per utilizzare i codec.

La notizia è stata diffusa da Mishaal Rahman, il quale ha proprio spiegato che i produttori, prima di questa mossa, dovevano pagare a Qualcomm una tariffa piuttosto elevata per utilizzare i codec audio aptX e aptX HD. Inoltre, ora anche gli sviluppatori di software potranno impiegare questi due algoritmi nei propri progetti, provando magari anche ad introdurre qualche miglioramento. Tuttavia, Qualcomm ha chiarito che gli prodotti aptX inclusi in AOSP sono i codificatori: le aziende, quindi, dovranno comunque pagare le tasse di licenza per utilizzare altri prodotti relativi ai codec.

Il codec audio aptX è stato creato nel 1980 nei laboratori di ricerca della Queen’s University Belfast. Nello specifico, visto che è basato su algoritmi piuttosto efficaci, questo codec consente di trasportare su connettività Bluetooth molti più dati di quanti sia normalmente possibile: dunque, la qualità è superiore fino ad “assomigliare” a quella di un CD. Successivamente, da questo codec sono state sviluppate delle varianti, come ad esempio aptX HD, che permette l’ascolto di audio fino 48 kHz e a 24-bit.

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YouTube e Netflix saranno più esigenti: il supporto al codec AV1 potrebbe diventare obbligatorio

Arrivano interessanti notizie per due delle piattaforme di streaming multimediale più diffuse e note al mondo, YouTube e Netflix, le quali riguardano da vicino i requisiti per i contenuti video.

Stando a quanto emerso dal comunicato di lancio di un nuovo processore video di Synaptics, YouTube e Netflix potrebbero presto richiedere i contenuti video in formato AV1. Tale formato sarebbe dunque obbligatorio per i contenuti video che aspirano ad essere ospitati su tali piattaforme. Se il comunicato di Synaptics si rivelasse accurato, sulle piattaforme YouTube e Netflix saranno ammessi esclusivamente contenuti in AV1.

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Al momento rimane da capire se l’eventuale obbligatorietà per il codec Av1 si rivelerà concreta solo per alcune risoluzioni video: secondo XDA questo potrebbe infatti accadere per i video in 4K a 60fps e in 8K. Se questo dovesse concretizzarsi, i produttori di smart TV e box TV dovranno adeguarsi e implementare sui loro dispositivi il supporto al codec Av1, altrimenti questi non saranno in grado di accedere ai contenuti di YouTube e Netflix.

Quanto appena descritto non è stato ancora confermato ufficialmente. Sappiamo che anche Google si sta attrezzando per rendere obbligatorio il supporto a tale codec sui prossimi dispositivi Android TV che arriveranno sul mercato.

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