Galaxy S9 e Note 9 immortali: arriva la One UI 5 grazie alla NobleROM

Samsung è sicuramente tra i produttori che maggiormente si distinguono in positivo quando si parla di supporto software dei loro smartphone. Questo grazie ai frequenti, costanti e duraturi aggiornamenti.

Anche per i modelli Samsung però arriva il momento di salutare definitivamente il supporto software, questo ovviamente accade quando si conclude la finestra di supporto ufficiale. E Galaxy S9 e Note 9 si trovano sicuramente tra i modelli che non godono più degli aggiornamenti ufficiali da parte di Samsung.

Nonostante questo però Galaxy S9 e Note 9 hanno la possibilità di provare con mano una delle ultime versioni software rilasciate da Samsung per i suoi dispositivi. Parliamo della One UI 5, la penultima generazione dell’interfaccia di Samsung basata su Android.

Questo è possibile chiaramente grazie a una custom ROM. Nello specifico si tratta della NobleROM, il prodotto sviluppato dall’italiano AlexisXDA che negli anni si è particolarmente distinto per la costanza e l’affidabilità delle sue custom ROM per i modelli di Samsung. La nuova versione si chiama NobleROM 3.7 Calabria, è basata sulla One UI 5.1.1 estratta dalla serie Galaxy S20 e Note 10 Lite ed è aggiornata alle patch di settembre 2023.

All’interno della custom ROM troviamo anche diverse app che arrivano direttamente dalla One UI 6, come Always On Display, Galleria, Messaggi, My Files, Game Launcher, Smart Capture, Tastiera e Routines. Inoltre, lo sviluppatore ha riferito di aver risolto uno dei bug più fastidiosi che affliggevano la custom ROM e che riguardava il funzionamento della fotocamera anteriore.

Per maggiori dettagli e per la procedura di installazione della nuova NobleROM 3.7 Calabria vi suggeriamo di far riferimento al post ufficiale condiviso sul forum XDA, dove troverete anche i link per tutti i download necessari all’installazione.

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Galaxy S9 e Note 9 immortali: arriva la One UI 5 grazie alla NobleROM

Famiglia salvata dagli incendi a Maui grazie alla funzione SOS emergenze di iPhone

Ancora una volta la nuova funzione SOS emergenze di iPhone 14 è stata determinante per salvare delle vite umane.

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Famiglia salvata dagli incendi a Maui grazie alla funzione SOS emergenze di iPhone

Il prossimo disco dei Beatles uscirà grazie all’Intelligenza Artificiale

AGI – Un ultimo disco dei Beatles, in uscita entro fine 2023, viene realizzato grazie a strumenti tecnologici di intelligenza artificiale che hanno recuperato vecchie registrazioni della voce di John Lennon. Ad annunciarlo ai media britannici è sir Paul McCartney, storica componente della band fondata a Liverpool nel 1960 con il defunto John Lennon, Ringo Starr e George Harrison, prodotta da John Martin.

Nel mezzo di voci critiche e allarmistiche sui pericoli dell’intelligenza artificiale, l’annuncio di McCartney è di segno opposto. È stato grazie all’utilizzo di queste strumentazioni di ultima generazione che sono state ripulite delle demo di Lennon per riuscire a dare vita alle canzoni del Cd in uscita.

Per il momento i titoli dei brani non sono stati resi noti ma, secondo la Bbc, in quello che McCartney ha già presentato come “l’ultimo disco” in assoluto dei Beatles, ci dovrebbe essere ‘Now And Then’ di Lennon, datata 1978, già considerata una possibile “canzone di reunion” nel 1995, mentre stavano compilando la loro serie ‘Anthology’ che abbracciava la carriera.

Erano anni che Sir Paul voleva finire ‘Now and Then’ – canzone d’amore e di scuse – scritta da Lennon poco prima della morte nel 1980, durante il suo periodo di “pensionamento”, quando non aveva un contratto discografico ed era impegnato a crescere suo figlio, Sean, consegnata dalla vedova Yoko Ono. Questo brano, insieme ad altri, sono stati in gran parte registrati su uno stereo mentre il musicista sedeva al pianoforte nel suo appartamento di New York.

Era già stato lavorato nel 1995, ma c’erano problemi tecnici con la registrazione originale, che presentava un “ronzio” persistente dai circuiti elettrici nell’appartamento di Lennon. Inoltre la canzone aveva un ritornello ma mancava quasi totalmente di strofe, ma almeno una bellissima veniva cantata da John Lennon, quindi serviva una rielaborazione significativa. Pertanto la band dovette abbandonare l’idea di inserirla nella raccolta del 1995.

“When we came to make what will be the last Beatles record… We were able to get John’s voice through AI.”

Ahead of his exhibition at @NPGLondon of Beatles photos, Sir Paul McCartney spoke to @Marthakearney and revealed that a new record will be released this year.#R4Today

— BBC Radio 4 Today (@BBCr4today) June 13, 2023

Successivamente nel 2009 una nuova versione, senza il rumore di fondo, è stata incisa su un cd, ma i fan hanno ipotizzato che fosse stata rubata nell’appartamento di Lennon, insieme ad altri effetti personali, dopo la sua morte. Di recente la tecnologia ha offerto a McCartney l’inaspettata possibilita’ di raggiungere il suo obiettivo: far uscire ‘Now and Then’.

La svolta è arrivata con il documentario “Get Back” di Peter Jackson, in cui il montatore di dialoghi Emile de la Rey ha addestrato i computer a riconoscere le voci dei Beatles e a separarle dai rumori di fondo, e persino dai propri strumenti, per creare un audio pulito. Lo stesso processo ha permesso a Sir Paul di “duettare” con Lennon nel suo recente tour e di creare nuovi mix sonori surround dell’album “Revolver” dei Beatles lo scorso anno.

“Lui, Jackson, è stato in grado di districare la voce di John da un piccolo frammento di cassetta. Avevamo la voce di John e un pianoforte e poteva separarli con l’intelligenza artificiale”, ha detto sir Paul a Radio 4 della Bbc. Da dietro le quinte ha raccontato l’intervento del montatore che “ha detto alla strumentazione: questa è la voce, questa è la chitarra. Togli la chitarra. Cosi’ siamo stati in grado di prendere la sola voce di John e renderla pura attraverso questa intelligenza artificiale”.

Tuttavia il musicista di fama mondiale ha ammesso di essere “preoccupato” per altre applicazioni dell’IA, in grado di creare ex novo nuove tracce in cui sembra effettivamente che a cantare sia proprio John Lennon. “È un po’ spaventoso ma eccitante, perché è il futuro. Dovremo solo vedere dove ci porterà”, ha concluso la star in occasione del lancio di un nuovo libro e di mostra fotografica alla National Portrait Gallery.

Intitolato “Eyes Of The Storm”, il progetto presenta ritratti scattati da sir Paul con la sua macchina fotografica, tra dicembre 1963 e febbraio 1964, mentre i Beatles venivano catapultati verso la fama mondiale. 


Il prossimo disco dei Beatles uscirà grazie all’Intelligenza Artificiale

Android TV 13 arriva su Raspberry Pi 4 grazie alla LineageOS

Arrivano delle interessanti novità sul fronte dei dispositivi compatibili con Android TV, la piattaforma software di Google dedicata al mondo smart TV.

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Queste novità provengono dal team della LineageOS, la custom ROM attualmente più in voga nel panorama Android. Stavolta non si parla di smartphone ma di Raspberry Pi 4, l’ultima generazione della nota serie di PC minimalisti.

Forse non tutti sanno che Raspberry Pi 4 è anche compatibile con sistemi operativi derivati da Android, come Android TV. L’architettura ARM sulla quale si basa il dispositivo Raspberry è infatti compatibile con Android. Questo ha spinto lo sviluppatore KonstaT, Senior Member del forum di XDA, a sviluppare una ROM per Raspberry Pi 4 basata su Android TV 13.

La ROM in questione è derivata dal codice della LineageOS 20, basata a sua volta sul codice AOSP di Android 13 condiviso recentemente al pubblico da Google. La ROM sembra funzionare abbastanza bene, a patto che si abbiano a disposizione almeno 2 GB di RAM. Sono anche compatibili le Google app installabili come pacchetti indipendenti.

Chiaramente il processo di installazione e avvio della custom ROM con Android TV 13 su Raspberry Pi 4 non risulta essere semplice. Quindi se intendete cimentarvi nello stesso lavoro vi suggeriamo di far riferimento alla guida pubblicata dallo sviluppatore sul forum XDA.

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Android TV 13 arriva su Raspberry Pi 4 grazie alla LineageOS

Scoperta grave vulnerabilità sulle app TikTok, risolta grazie a Microsoft

Ad oggi i social network svolgono un ruolo fondamentale nel nostro quotidiano praticamente per tutte le tipologie di utenti. Tra i social maggiormente in crescita e più giovani troviamo sicuramente TikTok.

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Il social network cinese basato sui brevi contenuti video ha visto una crescita vertiginosa negli ultimissimi anni, con un pubblico che è ormai dell’ordine del miliardo e che attualmente conta per la sua maggior quota utenti di giovane età.

Fa quindi particolare notizia l’ultima novità emersa in tema sicurezza e che sicuramente non è positiva per TikTok. Si tratta infatti della scoperta di una grave vulnerabilità delle sue app, la quale ha coinvolto i suoi diversi milioni di utenti.

La vulnerabilità in questione risiedeva nel codice della sue app, sia la versione Android che quella per dispositivi iOS, e riguardava la gestione dei deep link, ovvero quei link che da una specifica app (ad esempio un browser) sono in grado redirezionare l’utente verso un’altra app (come appunto quella di TikTok).

La vulnerabilità avrebbe potuto permettere, a ipotetici malintenzionati, di accedere in maniera non autorizzata all’account personale di altri utenti. Questo avrebbe quindi potenzialmente permesso un accesso non autorizzato ai dati personali dell’account e all’interazione non autorizzata con altri utenti, come ad esempio la pubblicazione di contenuti sul social.

La vulnerabilità stata scovata da Microsoft, nello specifico dal suo team di sicurezza 365 Defender Research. Microsoft ha comunicato nei mesi precedenti a TikTok l’esistenza di tale vulnerabilità e l’azienda ha provveduto celermente a risolverla.

TikTok ha riferito che secondo i suoi rilevamenti nessuno sarebbe stato in grado di sfruttare tale vulnerabilità, pertanto possiamo ipotizzare che nessun dato personale degli utenti TikTok è stato visualizzato in modo non autorizzato.

Rimane quindi cruciale, come sempre consigliamo, di tenere aggiornata la propria app TikTok, così come tutte le altre app che hanno accesso a dati personali e sensibili.

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Scoperta grave vulnerabilità sulle app TikTok, risolta grazie a Microsoft

Installare pacchetti ZIP senza passare da recovery? Ora si può grazie a Magic ToolFlash!

Per chi è avvezzo al modding, installare pacchetti ZIP tramite recovery o sideload via PC è piuttosto normale, ma l’avvento di Magisk ha permesso di installare moduli direttamente dall’app. 

Ora lo sviluppatore huskydg, membro senior di XDA Developers, ha introdotto un modulo Magisk, Magic ToolFlash, che permette di installare qualunque pacchetto ZIP flashabile direttamente dal proprio dispositivo, come se fosse un modulo Magisk. Tutto quello che bisogna fare è aprire un’app di emulazione di terminale con privilegi di root e dare un comando per eseguire l’operazione di flashing.

Magic ToolFlash è uno strumento veramente potente, che permette, oltre agli ZIP, di installare anche moduli Magisk e l’app Magisk stessa attraverso il comando “flash” e mostra anche il registro dettagliato. Tenete presente che la directory /tmp non esiste nel filesystem di root di Android, quindi potrebbe essere necessario modificare lo script di aggiornamento e utilizzare /dev/tmp come directory temporanea.

Inoltre bisogna fare un paio di considerazioni. Prima di tutto lo strumento non può ancora essere utilizzato per installare una ROM da un sistema Android in esecuzione, e poi se lo zip di destinazione contiene un comando /sbin, il flash potrebbe non riuscire su Android 11 e sistemi operativi successivi. Se siete interessati, qui c’è la pagina del progetto su GitHub con il modulo Magisk da scaricare e qui il repository.

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Installare pacchetti ZIP senza passare da recovery? Ora si può grazie a Magic ToolFlash!

Si aggiorna Firefox Focus: ancora più privacy grazie a Total Cookie Protection

Assieme al nuovo anno è arrivato anche un nuovo aggiornamento per Firefox Focus, il browser Android di Mozilla focalizzato sulla privacy degli utenti. L’update ha portato anche su mobile la funzione Total Cookie Protection, che aveva debuttato su desktop a febbraio.

Total Cookie Protection è un nuovo modo di gestire i cookie dei siti web visitati: ogni qual volta che un sito vuole salvare sul dispositivo un cookie, questo sarà inserito in un “cookie jar”, una sorta di contenitore virtuale isolato dagli altri. In questo modo, i cookie delle varie pagine web rimangono privati e non è possibile effettuare il tracking delle informazioni degli utenti.

Questa funzione potrebbe comunque causare problemi ad alcune parti dei siti web (ad esempio, la visualizzazione delle mappe): per questo, Mozilla ha introdotto SmartBlock, che permette di non perdere queste funzionalità garantendo comunque la privacy degli utenti. L’aggiornamento di Firefox Focus è già disponibile sul Play Store.

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Si aggiorna Firefox Focus: ancora più privacy grazie a Total Cookie Protection