Telegram Premium: cosa si potrà sbloccare con l’abbonamento a pagamento

Telegram è una delle piattaforme di messaggistica istantanea più usate al mondo, con le sue app che sono installate su milioni e milioni di smartphone. Nelle ultime ore sono trapelati interessanti dettagli sul suo futuro abbonamento Premium.

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Grazie all’abile opera di reverse engineering del noto Alessandro Paluzzi, abbiamo modo di vedere un primo assaggio di Telegram Premium. Il servizio a pagamento del servizio di messaggistica istantanea sarà proposto in abbonamento e permetterà di sbloccare contenuti esclusivi sulla piattaforma, come pacchetti di sticker, reaction aggiuntive e non solo.

Dalle immagini capiamo anche che tutti coloro che si abboneranno a Telegram Premium riceveranno un badge, visibile anche nella propria sezione personale.

Al momento non vi sono indicazioni sui costi previsti e sul debutto di Telegram Premium. Dallo screenshot che troviamo in galleria capiamo che lo sviluppo di Telegram Premium è abbastanza avanzato, quindi potrebbe arrivare anche nel prossimo futuro.

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Telegram Premium: cosa si potrà sbloccare con l’abbonamento a pagamento

Google dà uno schiaffo ad Apple: sul Play Store arrivano sistemi di pagamento terzi, per primo con Spotify

A valle delle corpose discussioni che si sono create dallo scorso anno in merito ai sistemi di fatturazioni di Apple e Google, i quali prevedono delle commissioni ai danni degli sviluppatori per gli incassi generati da tutte le app presenti sui loro rispettivi store, proprio da BigG arriva una decisione importante quanto significativa.

Google ha appena annunciato che aprirà alla fatturazione di terze parti sul Play Store. Questa decisione è di fondamentale rilevanza per tutti gli sviluppatori che collaborano con il Play Store per promuovere le loro app. Google ha comunicato che ha iniziato a esplorare la possibilità di implementare sistemi di fatturazione di terze parti su un ristretto numero di sviluppatori, per capire le esigenze degli utenti e la fattibilità su più larga scala.

La novità permetterà agli sviluppatori di offrire un sistema di fatturazione aggiuntivo oltre a quello del Play Store durante gli acquisti in-app. Questo permetterà chiaramente di non sottostare alle commissioni sugli incassi imposte dalla policy di Google.

Google ha comunicato che avvierà il progetto in collaborazione con Spotify, un attore molto centrale nel settore dello streaming multimediale su tutte le piattaforme, comprese Android e iOS, e che pertanto è esperto in pagamenti in-app.

La scelta di Google ha un significato anche politico, che la stessa Google ha sottolineato riferendo che un progetto simile è il primo nel suo genere su piattaforma mobile, desktop e console. Staremo a vedere come evolverà.

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Instagram: partono i test delle sottoscrizioni a pagamento, ma solo in USA

Sono passati più di sei mesi da quando si è iniziato a parlare della possibilità di vedere le sottoscrizioni a pagamento (in stile Patreon o OnlyFans) su Instagram, ma adesso arriva l’ufficialità da parte dell’azienda, che ha dato il via ai test negli Stati Uniti.

Gli utenti possono ora “iscriversi” al profilo di alcuni creatori selezionati, con quest’ultimi possono impostare il prezzo dell’abbonamento mensile scegliendo tra diverse opzioni che vanno da 0,99$ a 9,99$ . Gli utenti che si abbonano potranno vedere Storie o trasmissioni live esclusive, e inoltre vedranno accanto al loro nome un badge viola per indicare appunto di essere abbonati ad un determinato creator.

Instagram ha già annunciato che non saranno trattenute commissioni sugli abbonamenti “fino al 2023” ed il CEO dell’azienda, Adam Mosseri, ha spiegato il tutto in un video che potete trovare in basso. Al momento, non sappiamo quando questa funzionalità arriverà anche in Italia.

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Instagram: partono i test delle sottoscrizioni a pagamento, ma solo in USA

Twitter svela Super Follow, sottoscrizione a pagamento e contenuti esclusivi

Arriva la nuova funzione Super Follow di Twitter, una nuova sottoscrizione mensile a pagamento per supportare creator e profili in cambio di contenuti esclusivi.

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Twitter svela Super Follow, sottoscrizione a pagamento e contenuti esclusivi

IFTTT lancia un nuovo piano a pagamento, ecco in cosa consiste

IFTTT, il servizio Web che automatizza le attività collegando insieme le azioni di vari servizi (applet), ha introdotto un nuovo piano a pagamento che sblocca funzionalità avanzate, ma che allo stesso tempo limiterà l’utilizzo degli applet a 3 a chiunque adoperi la versione gratuita.

Fino a questo momento il servizio era circoscritto a una singola azione, ma l’azienda ora ha voluto allargare la sua visione, dal momento che IFTTT Pro consente agli utenti di creare applet illimitati e sofisticati capaci di recuperare i dati da più origini prima di attivare più azioni. Per una migliore comprensione del concetto, vi proponiamo un esempio: nel caso in cui suonasse un campanello smart mentre si sta ascoltando la musica da uno speaker, un’applet la metterebbe in pausa; ora, IFTTT realizza un’unica configurazione applet che mette in pausa la musica, accende la luce della porta e invia un messaggio sms ogni volta che viene premuto il campanello.

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Secondo quanto affermato da Linden Tibbets, fondatore e CEO di IFTTT, con questo nuovo programma “If This Then That diventa ufficialmente If This and These Then That and That o qualunque altra cosa si possa immaginare”. Il CEO ha anche dichiarato che le entrate generate dagli abbonamenti Pro verranno utilizzate per continuare a sviluppare funzionalità avanzate. L’abbonamento Pro di IFTTT è disponibile al prezzo di 9,99$  al mese, ma gli aspiranti utenti fino al 7 ottobre possono approfittare di un’offerta di lancio che consente di impostare il proprio prezzo mensile da versare durante il primo anno, a partire da 1,99$ al mese.

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