Anche gli iPhone 15 supportano gli adattatori da USB-C a Ethernet per velocità Internet più elevate

Anche Apple ha confermato il supporto degli iPhone 15 per il collegamento Ethernet.

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Anche gli iPhone 15 supportano gli adattatori da USB-C a Ethernet per velocità Internet più elevate

Alexa vuole diventare più intelligente e capire il nostro linguaggio del corpo

AGI – Presto o tardi doveva succedere: Amazon vuole portare l’intelligenza artificiale – quella vera e non quella di un semplice assistente vocale – dentro Alexa. Ad annunciarlo è stato Daniel Rausch, Vice President e responsabile del progetto durante la presentazione in anteprima di un nuovo modello linguistico e una suite di funzionalità di intelligenza artificiale conversazionale che contribuiranno a fornire un Alexa ancora più intuitivo.

“Avendo superato il mezzo miliardo di dispositivi venduti e con decine di milioni di interazioni ogni ora, Alexa è diventata parte della famiglia in milioni di famiglie” ha detto, “Una missione di lunga data è stata quella di rendere una conversazione con Alexa naturale come parlare con un altro essere umano, e con il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa, ciò che immaginavamo è ora a portata di mano”.

Il Large Language Model – lo stesso che alimenta Chat-GPT, per intenderci – è stato creato su misura e ottimizzato specificamente per le interazioni vocali e per le cose che Amazon sa che i suoi clienti amano: ottenere informazioni in tempo reale, controllare la casa intelligente e massimizzare l’intrattenimento domestico.

Una novità riguarderà l’interpretazione non solo delle parole, ma anche del linguaggio del corpo e per questo l’input dei sensori in un Echo (la fotocamera, l’input vocale, la sua capacità di rilevare la presenza) è stata fusa con modelli di intelligenza artificiale in grado di comprendere i segnali non verbale. 

Per essere veramente utile, Alexa deve essere in grado di agire nel mondo reale e per questo Amazon ha lavorato sulla capacità di Alexa di elaborare sfumature e ambiguità, proprio come farebbe una persona, e di agire in modo intelligente. Ad esempio programmare routine complesse con ordini diversi in un solo comando. 

Una delle funzioni più inquietanti, però, riguarda il ‘punto di vista’ di Alexa. A Mountain View hanno pensato di dare una personalità all’assistente vocale che dirà, ad esempio, quali film avrebbero dovuto vincere un Oscar, o scrivere una nota entusiasta da inviare per congratularsi con un amico per la sua laurea. Bisognerà veder se si pronuncerà anche sull’esito delle elezioni.

Anche se l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa offre infinite nuove possibilità, c’è sempre una zona di rischio: innanzitutto per la privacy.  “Il nostro impegno nel guadagnare la fiducia dei nostri clienti non cambierà” assicura Rausch, “progetteremo la privacy e la sicurezza dei nostri clienti e daremo loro controllo e trasparenza”.

Staremo a vedere, intanto quella che si preannuncia come la più grande integrazione di un’intelligenza artificiale con una suite di dispositivi saprà riconoscere le esitazioni nella nostra voce per non affrettarsi e dare risposte parziali, ma se quando le chiederemo se la nostra squadra ha vinto e, in tal caso, ci risponderà con voce gioiosa, quale sarà l’effetto su quel fenomeno noto come ‘camera dell’eco’ che esalta le nostre convinzioni, ma anche i nostri pregiudizi? 

Al di là di questo, le novità di Alexa offriranno anche funzionalità comode nella vita quotidiana: le chiamate audio e video effettuate con il dispositivo potranno essere tradotte in tempo reale, mentre uno strumento utile anche per i non udenti e gli ipoudenti sarà il Call Captioning: la possibilità di vedere le didascalie delle chiamate su Alexa in tempo quasi reale.

Amazon ha presentato anche un nuovo dispositivo: l’Echo Hub, un pannello di controllo montabile per una gestione più semplice dei sistemi di sicurezza e della casa intelligente.


Alexa vuole diventare più intelligente e capire il nostro linguaggio del corpo

Il nuovo suono di notifica di iOS 17 è più silenzioso e in tanto lo stanno criticando

Diversi utenti non riescono a sentire il nuovo suono di notifica offerto da iOS 17 (e non modificabile).

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Il nuovo suono di notifica di iOS 17 è più silenzioso e in tanto lo stanno criticando

Le discussioni ‘no vax’ su Facebook sono più vive che mai

AGI – Un recente studio condotto da David A. Broniatowski e il suo team della The George Washington University ha analizzato gli effetti di una politica adottata da Facebook per rimuovere le informazioni sbagliate sulle vaccinazioni dalla sua piattaforma durante la pandemia da Covid-19. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Science Advance, hanno rivelato che questa politica non ha comportato una diminuzione dell’interazione complessiva con i contenuti contrari alle vaccinazioni.

Invece, sembra che l’architettura del sistema della piattaforma di social media sia stata sfruttata dagli autori e dagli utenti di tali contenuti per creare nuovi percorsi attraverso cui visualizzare materiale anti-vaccinazione. Secondo i ricercatori, dopo l’implementazione della politica di rimozione, i contenuti anti-vaccinazione sono diventati “più fuorvianti, più politicamente estremizzati e con più probabilità di apparire nei feed di notizie degli utenti”.

Per condurre la loro analisi, Broniatowski e il suo team hanno utilizzato lo strumento di scoperta e monitoraggio dei contenuti chiamato CrowdTangle (di proprietà di Meta, la società madre di Facebook) per scaricare dati pubblici da pagine e gruppi di Facebook. I ricercatori hanno esaminato i contenuti contrari alle vaccinazioni e quelli a favore delle vaccinazioni il 15 novembre 2020, subito prima della rimozione, avvenuta l’18 novembre 2020, della pagina “Stop Mandatory Vaccination”, una delle più grandi pagine anti-vaccinazione sulla piattaforma, e prima dell’annuncio del 3 dicembre 2020 di Facebook riguardo alla rimozione delle affermazioni false sulle vaccinazioni anti-COVID-19 e degli account che pubblicavano tali affermazioni.

Successivamente, i ricercatori hanno confrontato i dati provenienti da oltre 200.000 post pubblicati su pagine e gruppi creati tra il 15 novembre 2019 e il 15 novembre 2020 con i post pubblicati sulle stesse pagine e gruppi tra il 16 novembre 2020 e il 28 febbraio 2022. Secondo i ricercatori, diversi elementi dell’architettura del sistema di Facebook potrebbero aver permesso agli utenti di aumentare la loro interazione con i contenuti contrari alle vaccinazioni e alle informazioni sbagliate sulle vaccinazioni.

Ad esempio, le pagine e i gruppi potevano coordinarsi tra loro per promuovere contenuti o ripubblicare contenuti rimossi. Inoltre, l’algoritmo del feed di notizie di Facebook, progettato per promuovere i contenuti che generano “interazioni sociali significative” misurate attraverso reazioni come “mi piace” e “arrabbiato”, potrebbe aver aumentato l’esposizione ai contenuti di informazioni sbagliate sulle vaccinazioni.

In sintesi, lo studio indica che la lotta contro la diffusione di informazioni errate sulle vaccinazioni su piattaforme di social media come Facebook è una sfida complessa e che l’architettura del sistema di tali piattaforme può avere un impatto significativo sulla diffusione di tali contenuti. La ricerca evidenzia l’importanza di sviluppare strategie efficaci per contrastare la disinformazione e promuovere informazioni accurate in un ambiente digitale sempre più influente. 


Le discussioni ‘no vax’ su Facebook sono più vive che mai

La novità più importante del nuovo iPhone l’ha imposta l’Ue [video]

AGI – La novità più importante dell’iPhone 15 che sarà presentato oggi probabilmente Steve Jobs non l’avrebbe mai permessa. La battaglia condotta da Apple per mantenere la porta lightning per caricare la batteria e collegare gli accessori rischiava di tenere l’azienda fuori dal mercato europeo e la concessione di passare alle porte usb-c sui Mac era un segnale della inevitabilità di questo passaggio epocale

L’Unione insiste sul fatto che tutti i telefoni e altri piccoli dispositivi dovranno essere compatibili con i cavi di ricarica usb-c a partire dalla fine del prossimo anno, una mossa che, secondo Bruxelles, ridurrà gli sprechi e farà risparmiare denaro ai consumatori. 

Con il caricabatterie comune, stiamo tagliando i costi per i consumatori, e fa bene anche all’ambiente”, ha detto in una nota il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton, aggiungendo che la mossa farebbe risparmiare ai consumatori 250 milioni di euro (270 milioni di dollari) ogni anno.

L’azienda sosteneva da tempo che il suo cavo fosse più sicuro dei caricabatterie usb-c, che sono ampiamente utilizzati dai rivali, incluso il più grande produttore di smartphone al mondo, Samsung.

Apple, ancora la più grande azienda al mondo per capitalizzazione di mercato, non ha rivelato cosa intende annunciare all’evento “Wonderlust” di martedì, ma di solito svela i nuovi iPhone in questo periodo dell’anno e mentre Apple si trova ad affrontare un calo delle vendite di iPhone, con prezzi più alti che spingono i clienti a ritardare il passaggio a modelli più recenti.

L’azienda è anche coinvolta nelle turbolenze diplomatiche tra Stati Uniti e Cina, con il governo comunista determinato a vietare ai dipendenti pubblici di utilizzare gli iPhone.

Vendite ‘tiepide’

Come qualsiasi altra azienda, Apple preferirebbe vantarsi di nuove brillanti funzionalità piuttosto che di nuove porte di ricarica, ma gli analisti concordano sul fatto che sarà il passaggio alla usb-c a conquistare i titoli sulla stampa e sui siti.

Il principale analista di Insider Intelligence, Yory Wurmser, ha affermato che l’iPhone ha bisogno di “un grande ciclo” dopo le recenti vendite “tiepide”. Oggi verranno probabilmente presentati i nuovi modelli di Apple Watch e AirPod, “ma è l’iPhone 15 che determinerà davvero come sarà Apple il prossimo anno”.

Aumento dei prezzi?

Insieme ai miglioramenti  di rito alle fotocamere e ai chip di iPhone, secondo Wurmser Apple dovrebbe annunciare l’aumento dei prezzi sui suoi modelli Pro. Apple ha subito un calo del 2,4% nelle vendite di iPhone, che rappresentano quasi la metà dei ricavi totali. Le azioni hanno risentito delle notizie di significative restrizioni cinesi sugli iPhone negli uffici governativi e negli enti sostenuti dallo stato.

“La Cina è un mercato molto importante per Apple, quindi qualsiasi sentimento negativo da parte del governo cinese nei confronti di Apple è preoccupante”, ha detto l’analista Greengart.

Apple ha registrato ricavi dalla Cina per 15,8 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre, quasi il 20% dei ricavi totali. I dirigenti hanno sottolineato l’aumento delle vendite in Cina in un periodo in cui le vendite complessive sono diminuite.

L’analista di Wedbush Dan Ives ha stimato che un divieto del governo cinese interesserebbe meno di 500.000 iPhone dei circa 45 milioni che si prevede saranno venduti nel Paese nel prossimo anno.

Gli ordini scatteranno dal 15 settembre

I nuovi iPhone 15 e iPhone 15 Plus – spiega l’azienda di Cupertino – presentano la Dynamic Island e un sistema di fotocamere avanzato. Una potente fotocamera principale da 48MP consente di scattare foto a risoluzione super alta e il nuovo teleobiettivo 2x per uno zoom ottico a tre livelli; introdotti anche i ritratti di nuova generazione. Con il chip A16 Bionic per prestazioni potenti, connettore USBC, Posizione precisa per Trova i miei amici e robustezza all’avanguardia nel settore, iPhone 15 e iPhone 15 Plus “rappresentano un enorme passo avanti”, fa notare Apple.

iPhone 15 e iPhone 15 Plus saranno disponibili in cinque nuovi colori: rosa, giallo, verde, blu e nero. Sarà possibile preordinarli da venerdì 15 settembre, con disponibilità a partire da venerdì 22 settembre.

Sicurezza prima di tutto

La linea iPhone 15 offre inoltre funzioni di sicurezza fondamentali per offrire assistenza quando conta di più, tra cui Rilevamento incidenti e SOS emergenze via satellite (attualmente disponibile in 14 Paesi e tre continenti). Entro la fine del mese il servizio per la sicurezza sarà disponibile anche in Spagna e Svizzera. 

“iPhone 15 e iPhone 15 Plus rappresentano un enorme passo avanti, con entusiasmanti innovazioni nel sistema di fotocamere che stimolano la creatività, l’intuitiva Dynamic Island, e il chip A16 Bionic, per prestazioni potenti e comprovate,” ha detto Kaiann Drance, Vice President of Worldwide iPhone Product Marketing di Apple. “Quest’anno stiamo spingendo ai massimi livelli anche la fotografia computazionale, con una fotocamera principale da 48MP che offre una nuova impostazione predefinita da 24MP per foto a risoluzione incredibilmente alta, una nuova opzione di teleobiettivo 2x e ritratti di nuova generazione”.

I prodotti Apple carbon neutral

 Apple ha annunciato i primi prodotti carbon neutral nella nuova linea di Apple Watch. Le innovazioni progettuali e l’energia pulita – spiega la società – hanno favorito una sostanziale riduzione nelle emissioni originate dai prodotti arrivando fino a oltre il 75% per ogni Apple Watch carbon neutral. Questo traguardo segna un grande passo verso l’ambizioso obiettivo Apple per il 2030 di rendere ogni prodotto carbon neutral entro la fine del decennio, un piano che include anche l’intera filiera e il ciclo di vita di ogni prodotto realizzato da Apple.

Nell’ambito dell’obiettivo per il 2030 e degli sforzi più ampi dell’azienda a tutela dell’ambiente, Apple ha deciso anche di dismettere il cuoio nell’intera linea di prodotti; il packaging per la nuova linea di Apple Watch sarà realizzato per la prima volta con un materiale a base di fibre, e ha ampliato l’uso di materiali riciclati su iPhone. L’azienda ha, inoltre, introdotto sull’app Casa la funzione Previsioni rete elettrica, un nuovo strumento che aiuterà gli utenti a capire quando la rete elettrica utilizza energia più pulita, in modo da decidere quando farne uso.

“In Apple, il nostro impegno nella lotta al cambiamento climatico va avanti da anni. La nostra attenzione all’utilizzo di energia pulita e alla progettazione di prodotti a basse emissioni di carbonio ha già favorito la riduzione delle emissioni come nessuna altra azienda nel settore” ha detto Lisa Jackson, Vice President of Environment, Policy, and Social Initiatives di Apple. “Abbiamo raggiunto un importante traguardo rendendo lo smartwatch più amato al mondo carbon neutral, e non ci stancheremo di innovare per rispondere all’urgenza attuale.” 


La novità più importante del nuovo iPhone l’ha imposta l’Ue

La denuncia di Gambero Rosso: non c’è più il Gin&Tonic di una volta

AGI – “Ha qualche preferenza per il gin?” Non è affatto infrequente, quando si ordina un Gin Tonic, che il cameriere rivolga questa domanda. Ciascuno ha la sua etichetta preferita e ogni etichetta ha, di conseguenza, il suo gusto. Ma è ancora così? Oggi c’è una tale “esplosione di versioni e tendenze” che “ha di fatto svuotato la semplicità di un grande classico”, sentenzia il Gambero Rosso.

Ora come ora, il G&T è senza dubbio uno dei drink più in ascesa del momento, con un proliferare di Gintonerie o GinTonicherie che dir si voglia, locali che hanno un’ampissima selezione di Gin, che servono le “centinaia” di nuove etichette che nascono ogni anno con aromi e botaniche tra le più svariate e presentate “con garnish di tutti i tipi”.

Tant’è che se fino a trent’anni fa il Gin Tonic “era un drink da battaglia”, da consumare in discoteca “senza tante pretese”, a partire dagli anni ’90 “qualcosa è cambiato” in seguito alla nascita dei Contemporary Gin, termine con cui si indicano tutti quelli che “usano botaniche non tradizionali”, una tendenza che sempre di più è divenuta sinonimo di territorialità.

Al punto tale che solo in Italia ci sono circa 140 distillerie attive a fronte di una stima che parla di “almeno un migliaio di etichette” di gin sul mercato con diffusione almeno regionale. E non si contano, poi, le etichette di gin fatte una tantum per bar, associazioni, ristoranti. Una vera e propria effervescenza produttiva che fa sì che se il gin sta vivendo oggi il proprio “rinascimento”, ma il suo stesso successo ne sta decretando anche la fine.

Un paradosso, secondo il raffinato mensile enogastronomico: “C’è una superfetazione che non corrisponde più a metodi di produzione differenti, a scelte di impresa particolari, a filosofie di vita e di bevuta che raccontano chi produce”. Insomma, non si fanno più gin a misura di consumatore, bensì tagliati su imprenditori che vogliono un gin che “li rappresenti”: “Il produttore è uno solo, i marchi sono diversi” ma la maggior parte dei nuovi prodotti immessi sul mercato “è figlia di idee di marketing, prodotti realizzati da contoterzisti, spesso creati a centinaia di chilometri di distanza dal luogo la cui territorialità è vantata in etichetta”, precisa il giornale. Tant’è che “ci sono anche diversi gin distillati all’estero che però comunicano in modo esplicito la loro italianità” confondendo così il consumatore. “È possibile dichiarare di aver utilizzato limoni di Amalfi in etichetta anche soltanto aggiungendone uno per 1.000 litri di Gin e per il resto affidandosi a un qualsiasi prodotto a costi minimi”, accusa il Gambero Rosso.

Ecco perché la domanda iniziale del cameriere (“Ha qualche preferenza per il Gin?”) è anacronistica se non inutile. Come a dire: un gin oggi vale l’altro. Da cui anche la decretata “fine del G&T”.

Ed ecco anche il perché sono lontani i tempi dell’aforisma coniato da Winston Churchill secondo cui “il gin&tonic ha salvato più vite e menti di quanto non abbiano fatto i medici”. Ma potrebbe non esser più così.


La denuncia di Gambero Rosso: non c’è più il Gin&Tonic di una volta

Mai più pomodori in frigorifero. Ecco come conservarli

AGI – Il dibattito sulla corretta conservazione degli alimenti non passa mai di moda e quello su come conservare i pomodori ha avuto una sua appendice con un pronunciamento scientifico secondo il quale “i pomodori non vanno messi in frigorifero, pena la perdita del gusto”.

La “sentenza” è contenuta in un video della rivista Focus Italia dove si esprime la divulgatrice scientifica, chimica e cosmetologa Greta Bertarini, che sul suo profilo social da oltre 20mila follower offre pillole di chimica su prodotti di uso quotidiano: “La degradazione che provoca il freddo su certe molecole volatili è irreversibile. Viene recuperata solo in parte”, dice l’esperta.

Al centro di tutta la questione c’è il gusto del pomodoro, “dato dall’unione del sapore percepito dalle papille gustative e l’odore recepito dal naso”, scrive la rivista il Gambero Rosso nel dare la notizia, e si tratta di uno di quei “gusti inconfondibili, ricordi d’infanzia, di pranzi estivi leggeri e bruschette condivise in trattoria con gli amici”.

Insomma, “toglieteci tutto, ma non il pomodoro”. Ma proprio questo sapore caratteristico finisce per sparire un po’ proprio con il freddo. E questo perché il pomodoro “è un mix di zucchero e acidi, più tante componenti volatili: la produzione di quest’ultime viene rallentata dal freddo, che rovina anche i profumi, perché inibisce gli enzimi che trasformano gli acidi polinsaturi in molecole odorose”, spiega il Gambero, secondo cui “il modo corretto, secondo la chimica, è tenerli a temperatura ambiente, ma facendo attenzione a non posizionarli vicino a frutta che produce etilene (banane, albicocche, kiwi, pesche…) per evitare una precoce maturazione dei pomodori”.

Gli irriducibili della conservazione in frigo dicono però che per recuperare il pomodoro al suo sapore originario, “basta tirarlo fuori una quindicina di minuti prima”… Ma la scienza e la chimica non sono d’accordo.


Mai più pomodori in frigorifero. Ecco come conservarli

Android Auto non parte più automaticamente: succede anche a voi?

Android Auto è il sistema di infotainment di casa Google, usato da milioni di utenti per connettere i propri smartphone Android con i box nelle auto compatibili. Oltre alle numerose novità introdotte costantemente nel tempo, parliamo anche delle sue criticità.

Purtroppo negli ultimi giorni sono emerse online diverse segnalazioni da molti utenti che indicano rilevanti problemi di avvio di Android Auto. Questo problema era stato notato alla fine dello scorso, poi risolto con un aggiornamento da parte di Google. Sembra invece tornato con alcune delle ultime versioni di Android Auto.

Nello specifico, il problema sollevato da diversi utenti sul forum di supporto ufficiale Google consiste nell’impossibilità di avviare automaticamente Android Auto, soprattutto quando si tenta di farlo in modalità wireless. Questo significa che il problema si presenta tanto per coloro che hanno un box in auto già compatibile con Android Auto wireless, quanto per coloro che invece usano un adattatore per avere Android Auto wireless, come AA Wireless oppure il Motorola MA1.

Gli utenti affermano che il problema si presenta in maniera abbastanza frequente e che per risolvere devono avviare la connessione e Android Auto manualmente. Sicuramente non una procedura comoda e rapida, soprattutto se si è alla guida oppure se si è appena entrati in auto.

Alcuni utenti hanno segnalato che tornando a una delle versioni precedenti di Android Auto, come la versione 9.8, il problema sembra non presentarsi. Potete quindi provare a installare tale versione scaricandola da APKMirror, qui sotto trovate il link diretto.

Google ha riferito di essere a conoscenza del problema e di essere a lavoro per risolverlo. Aspettiamoci quindi un aggiornamento con la risoluzione del bug relativamente presto.

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Android Auto non parte più automaticamente: succede anche a voi?

Il widget di Spotify è molto più ricco: avete ricevuto la novità?

Spotify rappresenta sicuramente un punto di riferimento a livello globale quando si parla di streaming musicale, e ovviamente offre il suo servizio anche tramite un’app dedicata ai dispositivi Android.

Proprio a proposito dell’app Android di Spotify arrivano delle novità interessanti. Recentemente infatti è stato rilasciato un nuovo aggiornamento per l’app, con il quale è stata introdotta una nuova tipologia di widget.

Il nuovo widget di Spotify per Android infatti include più informazioni rispetto a quanto abbiamo visto finora. Il nuovo widget ora include sia le informazioni che riguardano il contenuto in fase di riproduzione, quelle che sono da sempre state disponibili, e anche quelle che riguardano i suggerimenti forniti da Spotify in base al profilo personale.

Questo nuovo widget ha le dimensioni 5 x 2 e può includere contemporaneamente le informazioni sul contenuto in fase di riproduzione e quelle che riguardano i suggerimenti relativi ai brani. Rimane comunque disponibile il classico widget 3 x 2, il quale per necessità di spazio include soltanto le informazioni di riproduzione oppure quelle relative ai suggerimenti.

La novità che abbiamo appena visto è attualmente in fase di distribuzione automatica con la versione 8.8.50 o successive dell’app Spotify per dispositivi Android. Qui sotto trovate il pulsante per scaricarla dal Play Store.

Scarica da Play Store

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Google Chrome per iPhone: in arrivo una delle funzionalità più intelligenti di Safari

Presto su Google Chrome sarà disponibile una funzionalità che sicuramente farà piacere a diversi utenti.

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Google Chrome per iPhone: in arrivo una delle funzionalità più intelligenti di Safari

Gli screenshot su Android 14 saranno più smart che mai

Nella parte finale di questa estate conosceremo ufficialmente Android 14, visto che Google dovrebbe lanciare a breve la prima versione stabile della nuova generazione del suo sistema operativo per smartphone.

E proprio a proposito di Android 14 sappiamo già molto, anche grazie alle varie beta pubbliche rilasciate finora da Google. Eppure non sappiamo ancora tutto, e gli ultimi dettagli condivisi da Mishaal Rahman ce lo confermano.

Secondo quanto condiviso da Rahman infatti, su Android 14 ci sarà anche una funzionalità particolarmente smart per gli screenshot. Tale funzionalità prevederà l’identificazione e la condivisione dell’indirizzo web della pagina oggetto dello screenshot condiviso.

Per fare un esempio, acquisendo e condividendo lo screenshot di una pagina web, in cui risulta visibile l’URL, allora lo stesso URL verrà condiviso insieme all’immagine. Questo renderà molto più rapido e smart l’accesso all’indirizzo web della pagina che è stata condivisa tramite lo screenshot.

Rahman parla di funzionalità ancora nascosta in Android 14, e dunque non è chiaro se arriverà ufficialmente con la versione stabile del sistema operativo. Torneremo ad aggiornarvi non appena ne sapremo di più.

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Gli screenshot su Android 14 saranno più smart che mai