Galaxy Tab S9+ esce allo scoperto per la prima volta

Dopo un periodo di leggere declino il settore dei tablet è tornato a farsi sentire sul mercato, e Samsung rappresenta uno di quei pochi produttori che ci hanno sempre creduto. Anche per questo i tablet Samsung rappresentano un punto di riferimento assoluto a livello globale.

Siamo ormai abituati alle diverse generazioni di tablet Samsung top di gamma, i Galaxy Tab S. Sul mercato troviamo l’ottava generazione, e all’orizzonte vediamo i Galaxy Tab S9. Dopo aver appreso i primi dettagli sul loro periodo di lancio, siamo in grado di avere un assaggio del loro design.

Le immagini che trovate in basse e nella galleria a fine articolo mostrano Galaxy Tab S9+. Si tratta di render condivisi online dal noto leaker OnLeaks. Le immagini mostrano un tablet con un design coerente con Galaxy Tab S8: bordi abbastanza squadrati, doppia fotocamera posteriore orientata verticalmente e la striscia verticale che servirà a riporre l’ormai consueta S Pen.

Non vediamo il jack per le cuffie sul profilo laterale, ma sappiamo che ci dovrebbe essere il supporto al Wireless Samsung DeX, la piattaforma che permette di connettere il tablet a display secondari. A proposito di display, la risoluzione di quello che troveremo su Galaxy Tab S9+ corrisponderebbe a 1.752 × 2.800 pixel, la stessa del display della generazione precedente. Il sensore d’impronte sarà integrato sotto al display stesso.

Oltre all’anteprima del design, abbiamo modo di vedere anche un assaggio delle presunte specifiche tecniche:

  • Display: 12,4″ 1.752 × 2.800 pixel
  • Audio: quattro speaker
  • Dimensioni: 285,4 x 185,4 x 5,64mm
  • Connettori: USB-C
  • Fotocamera posteriore: doppio sensore
  • Fotocamera anteriore: singolo sensore
  • Batteria: ricarica rapida cablata fino a 45W

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Galaxy Tab S9+ esce allo scoperto per la prima volta

Google rilascia le patch Android di febbraio: Pixel e Galaxy Note 20 in prima fila

Conosciamo la bene la cura con la quale Google supporta Android e i suoi smartphone sul mercato. Ogni mese infatti arriva un nuovo aggiornamento di sicurezza, le cosiddette patch che coinvolgono anche i modelli Android degli altri produttori.

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Con il mese di febbraio appena iniziato viene avviata la distribuzione delle patch di sicurezza Android aggiornate. Queste sono accompagnate dal consueto bollettino di sicurezza redatto da Google. BigG riferisce che con le nuove patch vengono risolte molteplici vulnerabilità di sicurezza che interessano il framework, il sistema e il framework multimediale di Android. Altre vulnerabilità sono state risolte a livello di kernel Android.

Parallelamente a queste novità tecniche, Google avvia il rilascio del nuovo aggiornamento software di sicurezza per i suoi Pixel. In queste ore infatti tutti i suoi modelli supportati, ovvero le serie serie Pixel 4a, Pixel 5, Pixel 5a, Pixel 6, Pixel 6a e Pixel 7, stanno ricevendo il nuovo update di sicurezza.

Si tratta della build TQ1A.230205.002 la quale, oltre a introdurre i fix di sicurezza menzionati sopra, introduce la risoluzione di alcuni bug che coinvolgevano la funzionalità Clear Calling dei Pixel 7 e altri problemi minori di connettività.

Ma i Pixel di Google non sono gli unici ad aggiornarsi. Nelle ultime ore infatti anche Galaxy Note 20 ha iniziato a ricevere il nuovo update di febbraio. Il modello in fase di aggiornamento è quello con processore Exynos, ovvero la variante venduta anche in Italia. Questa sta ricevendo il nuovo firmware N98xBXXS5GWB1.

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Google rilascia le patch Android di febbraio: Pixel e Galaxy Note 20 in prima fila

Motorola è fedele alla fascia media: Moto G23 si mostra per la prima volta

Da più di un decennio troviamo Motorola particolarmente attiva nel mercato smartphone, soprattutto per quanto concerne i dispositivi Android di fascia media. La celebre serie Moto G non accenna a tramontare.

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Nelle ultime ore infatti sono trapelati i primi dettagli su Moto G23, un dispositivo di gamma media che dovrebbe dar seguito alla popolare serie di smartphone della casa alata.

Le immagini che trovate nella galleria in basso mostrano il look di quello che arriverà sul mercato come Moto G23: il tutto appare abbastanza standard, esattamente a come ci ha abituato Motorola nel corso degli ultimi anni con i suoi modelli di fascia media.

Anteriormente vediamo un display piatto con un foro centrale, il quale ospiterà la fotocamera anteriore. Posteriormente invece vediamo un modulo fotografico quadrato, localizzato nella parte in alto a sinistra della cover posteriore, che presenta tre sensori fotografici accoppiati al flash LED. Sul modulo posteriore riusciamo anche a scorgere una didascalia a suggerire che il sensore principale scatterà a 50 megapixel.

Oltre all’anteprima del design, riusciamo anche ad avere una buona panoramica delle specifiche tecniche attese:

  • Display: 6,5″ IPS LCD (1.600 x 720 pixel)
  • Processore: MediaTek Helio G85
  • RAM: 4 GB
  • Storage interno: 128 GB
  • Fotocamera posteriore:
    • Principale: 50 megapixel
    • Grandangolo: 5 megapixel
    • Profondità: 2 megapixel
  • Fotocamera anteriore: 16 megapixel
  • Batteria: 4.000 mAh con ricarica rapida a 30W

Questo nuovo Moto G23 è atteso nelle colorazioni che vedete nelle immagini in basso: Blue, Grey e White. Il suo debutto è atteso a breve in Europa, dove dovrebbe arrivare ad un prezzo che parte da 199€, in pieno stile Moto G. Torneremo ad aggiornarvi appena avremo dettagli ufficiali in merito alla sua disponibilità in Italia.

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La famiglia Vivo S16 senza segreti: design e specifiche prima del lancio

Nel panorama del mercato smartphone globale abbiamo visto come Vivo si stia ritagliando un posto in prima fila anche a livello internazionale, con i suoi top di gamma Android che ormai vogliono competere con quelli degli altri big.

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L’azienda cinese è fresca della presentazione della serie Vivo X90 e, in attesa che li porti anche nei mercati europei, ci prepariamo al lancio di nuovi modelli di fascia alta. Parliamo della serie Vivo S16, vicinissima al lancio e che ormai conosciamo grazie agli ultimi leak appena emersi in rete.

Le immagini che trovate nella galleria in basso mostrano il design dei tre modelli che dovrebbero venire lanciati nell’ambito della nuova serie di smartphone: Vivo S16, Vivo S16 Pro e Vivo S16e. Le immagini mostrano che i primi due avranno un display con bordi curvi, mentre S16e avrà un display piatto.

Questo vale anche per la parte posteriore: Vivo S16 e S16 Pro dovrebbero sfoggiare una cover curva ai lati, con un modulo fotografico composto da tre sensori e il flash LED incastonato all’interno di un anello argentato. Il modulo fotografico presenta tre sensori per tutti e tre i modelli della famiglia, disposti verticalmente in un’isola rettangolare.

Il modello più performante S16 Pro dovrebbe avere sotto al cofano un processore MediaTek Dimensity 8200 accoppiato a 12 GB di RAM LPDDR5 e 256 GB di storage interno UFS 3.1. La batteria dovrebbe avere una capacità di 4.600 mAh con supporto alla ricarica rapida da 66W.

Il display di Vivo S16 Pro dovrebbe avere una diagonale da 6,78″ ed essere di tipo AMOLED con refresh rate fino a 120 Hz. I sensori fotografici, almeno per S16 Pro e S16, dovrebbero corrispondere ad un principale da 50 megapixel, un grandangolare da 8 megapixel e un macro da 2 megapixel.

Il lancio della serie Vivo S16 dovrebbe avvenire il 22 dicembre in Cina. Non sappiamo se vedremo questi dispositivi anche in Europa, nell’eventualità dovremmo aspettare comunque l’anno prossimo.

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La famiglia Vivo S16 senza segreti: design e specifiche prima del lancio

Arriva la prima beta di Android 13 QPR2, ecco le novità

Dopo aver rilasciato la scorsa settimana il Feature Drop di dicembre, gli aggiornamenti trimestrali con i quali introduce nuove funzionalità per i propri Pixel, Google ha avviato ieri le beta per la QPR2 (Quarterly Platform Release 2), intese a testare le novità del prossimo Feature Drop.

Ricordiamo che queste build, a differenza delle beta per le nuove versioni di Android, sono indicate dalla casa di Mountain View come adatte per l’uso quotidiano da parte degli utenti, oltre a essere disponibili solo per i Pixel (come aggiornarli con file OTA). Ma non perdiamo altro tempo e andiamo a scoprire le novità dell’ultima QPR2 Beta1!

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QPR2 Beta 1: bug, come scaricarla e i dispositivi supportati

L’ultima QPR2 Beta 1 di Android 13 è indicata con il numero di versione T2B1.221118.006 e contiene le patch di sicurezza di dicembre. Per accedervi, dovete iscrivervi al programma beta di Android. Qui trovate tutte le informazioni necessarie e anche come abbandonare il programma.

Se avete installato la QPR1 ma non ancora la QPR2, potete uscire senza cancellare i dati del dispositivo, mentre se avete già installato la QPR2 Beta 1, l’uscita dal programma comporterà un wipe. Per evitarlo, dovete aspettare il rilascio della stabile della QPR2 (Feature Drop) a marzo.

Per scaricare il file manualmente, vi rimandiamo al paragrafo Dispositivi supportati.

Bug

Google segnala i seguenti problemi noti:

  • Piattaforma Android:
    • L’elenco delle app recenti a volte non risponde se l’orientamento dello schermo viene modificato mentre l’elenco è aperto.
    • In alcuni casi, entrando e uscendo dalla modalità Picture-in-Picture (PiP) da un’app dopo aver modificato l’orientamento dello schermo, l’app Impostazioni di sistema si arresta in modo anomalo con un messaggio ‘Le impostazioni continuano a interrompersi’ e quindi l’app Impostazioni di sistema non può essere aperta.
    • Un problema con l’interfaccia utente del sistema a volte può causare la mancata risposta della schermata Home.
  • Google App:
    • Dopo essere tornati alla modalità di acquisizione video Normale dalla modalità Rallentatore nell’app Google Fotocamera, l’app continua a catturare video al rallentatore se la velocità di acquisizione è stata modificata tra 1/8x e 1/4x in modalità Rallentatore.

Per segnalare bug, potete usare l’app Android Beta Feedback (disponibile sui telefoni Pixel), che trovate o nell Impostazioni rapide o nel cassetto delle app, oppure cercare aiuto nella comunità di Google su Reddit

Dispositivi supportati

Ecco l’elenco dei dispositivi e i link per scaricare i file da installare manualmente l’aggiornamento. Vi ricordiamo le nostre guide per installare gli aggiornamenti sui Pixel tramite OTA e factory image.

Android 13 QPR2 Beta 1: le novità

Ma andiamo a vedere le novità che porta la prima beta di QPR2, a cui ne seguiranno altre due prima del Feature Drop di marzo.

Health Connect ora è un’app di sistema

L’app Health Connect è preinstallata sull’ultima QPR2

Non c’è più la sezione unificata per sicurezza e privacy

Al momento la sezione unificata per privacy e sicurezza, chiamata Sicurezza e privacy, non c’è più sulla QRP2.

Piccole migliorie estetiche per il Pixel Launcher

Il Pixel Launcher ora presenta icone più distanziate, nella schermata principale, nell’App drawer e nelle cartelle, con un aspetto generale più arioso e ordinato. Sotto, una cartella, a sinistra la precedente versione, a destra la nuova.

Impostazioni audio spaziali

QPR2 porta la voce delle impostazioni per attivare l’audio spaziale, che Google aveva anticipato sarebbe arrivato a gennaio. 

Cambiamenti estetici al lettore multimediale

Il lettore multimediale nella schermata di blocco e nelle Impostazioni rapide ora presenta un’animazione luminosa sullo sfondo, un effetto ottico che ricorda le “lava lamp”.

Orologio nelle Impostazioni rapide

Sempre nelle Impostazioni rapide, ora l’orologio è molto più grande quando si espandono completamente. A sinistra, com’era nella QPR1 e ora com’è nella QPR2.

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Arriva la prima beta di Android 13 QPR2, ecco le novità

I denti vanno lavati prima o dopo colazione?

AGI – Meglio lavarsi i denti prima o dopo colazione? È la domanda delle domande che pone e si pone il New York Times di fronte alla diversa opinione di molti dentisti. Del resto, “tutti sanno che ci si dovrebbe lavare i denti almeno due volte al giorno”, al mattino e prima di coricarsi, ma sono pochi gli studi che hanno sciolto l’interrogativo con risultati contrastanti e limitati. Quindi non c’è una risposta definitiva. E c’è chi sostiene che ci sono pro e contro in entrambe le soluzioni.

“Per molte persone, la colazione include carboidrati zuccherati,” analizza il dr. Carlos Gonzalez-Cabezas, dentista, professore e preside associato alla University of Michigan School of Dentistry. Cereali, pane, muffin e pancake, tutti contengono carboidrati fermentabili di cui i batteri amano nutrirsi.

E quando ci si alza al mattino, aggiunge Apoena de Aguiar Ribeiro, dentista pediatrica e microbiologa presso l’Università della Carolina del Nord, il livello di batteri in bocca è all’apice, quindi stando alla tesi di de Aguiar Ribeiro, una bocca piena di batteri e una colazione piena di carboidrati zuccherati significa che le condizioni sono perfette per la crescita e la moltiplicazione dei batteri e quando ciò accade, rilasciano acidi che possono logorare lo smalto protettivo dei denti, rendendoli più inclini alla carie. Perciò, a suo avviso, “lavarsi prima di colazione elimina i batteri, impedendo di nutrirsi del cibo”.

Un altro motivo per lavar denti prima di colazione è di avviare la produzione di saliva, per de Aguiar Ribeiro,  che “aiuta a rafforzare i denti depositando minerali che i batteri potrebbero aver consumato durante la notte”. La saliva contiene bicarbonato che aiuta a neutralizzare l’acidità in bocca mentre l’ulteriore vantaggio lo dà il dentifricio che, se contiene fluoro, “rende i denti più resistenti alla carie rafforzando lo smalto e neutralizzando gli acidi della colazione”.

Ma nel caso ci si volesse lavare i denti dopo colazione, quali le controindicazioni? In verità non ce ne sono, perché come dice il dottor Gonzalez-Cabezas ci sono anche buone ragioni per aspettare il dopo colazione per intervenire. Se si può riassumere, il difetto sta nel manico, nel modo di lavarsi i denti: “La maggior parte delle persone non si spazzola molto bene”, sostiene l’odontoiatra, e se ci si lava subito prima di colazione, “probabilmente i batteri in bocca potrebbero moltiplicarsi e produrre acidi durante la colazione e per il resto della giornata ci si può lavare dopo aver mangiato per ridurre al minimo il cibo persistente”, tanto più che “il fluoro del dentifricio influirà meglio durante il giorno se non viene eroso dalla masticazione del cibo subito dopo aver usato lo spazzolino”.

Poi ci sono esperti che sostengono che lavarsi i denti troppo presto dopo un pasto, specie a base di bevande acide come caffè o succo d’arancia, danneggia lo smalto, anche se non manca chi consiglia, se possibile, di attendere almeno 30 minuti dopo un pasto per rimuovere i rimasugli di cibo.

Questione controversa, quasi un rompicapo. E la scienza non aiuta. Il tema resta dibattuto e la risposta più certa è in un’ennesima domanda: “Quale abitudine mi indurrà a lavarmi i denti in modo coerente?” Prima o dopo, meglio lavarsi sempre. E sia prima che dopo è la soluzione migliore, è il consiglio sottinteso…


I denti vanno lavati prima o dopo colazione?

OnePlus 10 Pro riceve ufficialmente Android 13: la prima stabile in Europa

Arrivano importanti novità per OnePlus 10 Pro, il top di gamma della casa cinese. OnePlus nelle ultime ore ha rilasciato un importante aggiornamento tutto a tema Android 13.

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Dopo la prime beta della OxygenOS 13 rilasciate qualche settimana fa, arriva la prima versione stabile di Android 13 per il dispositivo. Le novità introdotte con il major update sono le stesse che abbiamo visto con le beta. Andiamo a vedere insieme il changelog completo:

Aquamorphic

  • Aggiunti i colori del tema Aquamorphic Design per un maggiore comfort visivo.
  • Applicazione del Aquamorphic Design alle animazioni per renderle naturali e vivide.
  • Aggiunto un widget orologio mondiale della schermata Home per mostrare l’ora in diversi fusi orari.
  • Aggiornamenti a Quantum Animation Engine 4.0 con una nuova funzione di riconoscimento delle abitudini, che riconosce gesti complessi e fornisce interazioni ottimizzate.
  • Introdotti i movimenti fisici del mondo reale alle animazioni per farle sembrare più naturali e intuitive.
  • Ottimizzazione dei caratteri per una migliore leggibilità.
  • Ottimizzazione delle illustrazioni per le funzionalità incorporando elementi multiculturali e inclusivi.

Efficienza

  • Meeting Assistant per migliorare la connettività.
  • Aggiunte cartelle di grandi dimensioni alla schermata iniziale.
  • Aggiunto il controllo della riproduzione multimediale.
  • Aggiunti più strumenti di markup per la modifica degli screenshot.
  • Ottimizzazione di Shelf.

Personalizzazione

  • Ottimizzazione Bitmoji per offrire più animazioni Always-On Display.
  • Ottimizzazione Insight Always-On Display, con impostazioni Always-On Display più personalizzat.
  • Ottimizzazione della visualizzazione Always-On.

Sicurezza e privacy

  • Funzione di pixelizzazione automatica per gli screenshot delle chat.
  • Cancellazione regolare dei dati degli appunti per la protezione della privacy.
  • Ottimizzazione della cassaforte privata. L’Advanced Encryption Standard (AES) viene utilizzato per crittografare tutti i file per una maggiore sicurezza dei file privati.

Salute

  • Arriva Kid Space, fornendo limiti di tempo sullo schermo, promemoria per la luce ambientale e funzioni di protezione degli occhi.

Gaming

  • Aggiornamenti a HyperBoost GPA 4.0 per stabilizzare il frame rate e bilanciare le prestazioni e il consumo energetico.

Questo major update è attualmente in fase di distribuzione automatica via OTA anche per gli utenti europei. La distribuzione è avviata per coloro che sono ancora con la stabile di Android 12. Non arriverà automaticamente a coloro che invece hanno aderito alla beta.

Per riceverlo anche per chi è in beta sarà necessario effettuare il passaggio manuale dalla beta di Android 13 alla stabile. Questo richiede un reset ai dati di fabbrica. Potete trovare tutti i dettagli sul procedimento in questa nostra guida.

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OnePlus 10 Pro riceve ufficialmente Android 13: la prima stabile in Europa

Fare pulizia nei social prima della fine dell’estate

AGI – Così come a Pasqua si fanno tradizionalmente le pulizie di fondo a casa, così settembre richiede la pulizia dei social, specie dopo un’estate proattiva. Pulizie di profili, notifiche e tutto ciò che non interessa.

Ne parla la pagina Tecnologia del Paìs, che consiglia di “prendere in carico e restituire ai tuoi social spazi dove, nonostante gli algoritmi, chi decide sei tu”, visto che anche secondo Twitter “il primo passo verso una timeline rinnovata è iniziare proprio esaminando quegli account che non aggiungono nulla o semplicemente non interessano più”, suggerendo più piattaforme attraverso le quali esiste “la possibilità di rimuovere i profili dall’elenco dei follower senza bisogno di bloccarli e senza avvisarli, se quello che vuoi è che alcuni utenti non siano aggiornati sulla tua attività”.

Per esempio, Instagram ti consente anche di eliminare i follower “senza che loro se ne accorgano (purché non si cerchino nel tuo elenco che segue), così come non notifica coloro che non hai seguito”.

In TikTok è altrettanto semplice poter “smettere di seguire altri utenti e ti consente anche di rimuovere i follower in modo che non si tengano aggiornati con i tuoi contenuti”  mentre “le possibilità offerte da Twitter a questo proposito sono alquanto diverse” e “l’applicazione permette di impostare filtri di qualità nelle notifiche e silenziare gli avvisi di persone che non segui o che non ti seguono, di chi non ha confermato la propria email o di quegli account che hanno appena stato creato”.

Il punto più fastidioso, che costringe ad una necessaria pulizia dei propri social, è dato dal fatto che si ricevono in media troppe notifiche nel corso di una giornata. Scrive il quotidiano: “Il tuo cellulare ti avvisa ogni volta che arriva un messaggio, ogni volta che ti viene inviata un’e-mail e ogni volta che l’applicazione del giornale invia un avviso dell’ultimo minuto, quindi è probabile che tu preferisca fare a meno almeno di alcune delle notifiche che ti bombardano ogni giorno inviati dai social network. Potresti voler tenerli da nuovi DM (Direct Message), ‘Mi piace’ o anche quando il tuo artista preferito condivide un post in modo da non perderlo, ma potresti non aver bisogno di quelli che Instagram ti invia da inserzionisti, live streaming o primi post. O storie di qualcuno che segui. Puoi gestire tutto questo su richiesta nella sezione notifiche nelle impostazioni”, consiglia l’articolo.

Indicazione generale: “Proprio come su Instagram, andando in impostazioni > notifiche > preferenze, puoi gestire tutti i possibili tipi di notifiche, come le dirette di Spaces, i consigli, i post di utenti che sono stati inattivi per un po’, ecc. E lo stesso consente a TikTok nelle sue impostazioni” e “oltre a poter filtrare le parole offensive, sia sotto forma di commenti che di messaggi diretti, Instagram permette di filtrare parole, frasi o anche emoticon che l’utente stesso sceglie, in modo che non appaiano in nessun momento durante l’utilizzo dell’applicazione” .


Fare pulizia nei social prima della fine dell’estate

Per la prima volta in Cina arrivano i robotaxi con il big tech Baidu

AGI – Per la prima volta in Cina le persone potranno prendere un taxi a guida autonoma: senza che ci sia nessuno al volante e senza neanche la limitazione dell’obbligo di un operatore seduto accanto al guidatore (che non c’è), per intervenire in caso di emergenza.

A vincere la gara per fornire al pubblico servizi di ride-hailing robotaxi è stata Baidu, Big Tech che possiede il primo motore di ricerca del paese e la più grande flotta di auto a guida autonoma in Cina.

I permessi, rilasciati dal comune sud-occidentale di Chongqing e dalla città centrale di Wuhan, consentono ai robotaxi commerciali di offrire corse al pubblico senza autisti e sono entrati in vigore lunedì.

Le prime città coinvolte

“Questi permessi hanno un profondo significato per l’industria – ha detto a Reuters Wei Dong, responsabile delle operazioni di sicurezza dell’Intelligent Driving Group di Baidu – se pensiamo all’esplorazione dello spazio, questo momento equivale all’atterraggio sulla Luna“.

Inizialmente, Baidu ha fatto sapere che dispiegherà un lotto di cinque robotaxi a pagamento in ciascuna città, dove potranno operare in aree designate dalle 9 alle 17 a Wuhan e dalle 9:30 alle 16:30 a Chongqing.

Baidu (che ha dichiarato di aver compiuto 196 mila corse di robotaxi “assistiti” nei primi tre mesi dell’anno e che presenterà i suoi risultati finanziari alla fine di agosto) è anche in trattative con le amministrazioni locali per espandere questo servizio a Pechino, Shanghai e Shenzhen.

A metà luglio la compagnia aveva presentato Apollo RT6, il suo nuovo veicolo autonomo con volante rimovibile (perché non più necessario), con l’obiettivo di utilizzarlo per il suo servizio robotaxi in Cina, già dal prossimo anno.

La società aveva fatto sapere che il costo del veicolo è previsto sui 250 mila yuan (circa 36.257 euro) per il nuovo modello, rispetto ai 480 mila yuan (-48%) dell’Apollo Moon, il modello precedente. Baidu è da tempo operativa nel settore dei robotaxi e lavora allo sviluppo di auto a guida autonoma dal 2017, anno del lancio della divisione Apollo. Il suo servizio, Apollo Go, ha una flotta di 300 veicoli autonomi.

La concorrenza di Toyota e Nissan

Ad aprile 2021 era stato autorizzato (insieme alla rivale Pony.ai) a offrire servizi di trasporto a bordo di veicoli autonomi in diverse città, inclusa Pechino, sebbene fosse comunque richiesto a un essere umano di rimanere al posto di guida.

In Cina i concorrenti di Baidu in questo settore si chiamano Pony.ai, sostenuto da Toyota Motor, WeRide, che ha ricevuto investimenti da Nissan Motor e Guangzhou Automobile Group. Negli Stati Uniti, Tesla e Waymo.

La Cina è un importante banco di prova per i veicoli autonomi, con un piccolo gruppo di aziende ambiziose che registrano regolarmente nuovi record su vari fronti, come la rimozione del conducente della sicurezza, l’apertura dei propri servizi al pubblico o l’esercizio su strade pubbliche e il numero di miglia loro i veicoli sono stati testati.


Per la prima volta in Cina arrivano i robotaxi con il big tech Baidu