Google lancia un nuovo servizio VPN: ecco cosa devi sapere

Google ha recentemente lanciato un nuovo servizio VPN, disponibile per gli utenti di Google One, il servizio di abbonamento premium di Google. In questo articolo, analizzeremo i principali aspetti di questo nuovo servizio VPN, tra cui sicurezza, privacy e prestazioni.

Cos’è la VPN di Google?

La VPN di Google è un servizio VPN disponibile esclusivamente per gli utenti di Google One, il servizio di abbonamento premium di Google. La VPN di Google consente agli utenti di proteggere la propria privacy e la propria connessione Internet, fornendo una connessione sicura a Internet tramite un server VPN.

Come funziona la VPN di Google?

La VPN di Google funziona collegando il dispositivo dell’utente a un server VPN remoto tramite una connessione crittografata. Una volta collegato al server VPN, il traffico Internet dell’utente viene crittografato e il suo indirizzo IP viene nascosto, proteggendo la privacy dell’utente e impedendo a terze parti di monitorare la sua attività online.

Quali sono i vantaggi della VPN di Google?

La VPN di Google offre una serie di vantaggi, tra cui la protezione della privacy e della sicurezza online, l’accesso a contenuti geograficamente limitati e l’aumento della velocità di connessione.

Quanto costa la VPN di Google?

La VPN di Google è disponibile solo per gli utenti di Google One, il servizio di abbonamento premium di Google. Il costo di Google One inizia da $ 1,99 al mese per 100 GB di spazio di archiviazione e l’accesso alla VPN di Google è incluso in tutti i piani di Google One.

Quali sono le opzioni di server disponibili nella VPN di Google?

Attualmente, la VPN di Google offre server in oltre 50 paesi in tutto il mondo.

La VPN di Google tiene traccia della mia attività online?

No, Google afferma che la VPN di Google non tiene traccia della tua attività online o delle informazioni sui siti web che visiti mentre utilizzi il servizio.

Come posso iniziare a utilizzare la VPN di Google?

Per iniziare a utilizzare la VPN di Google, devi essere un utente di Google One. Una volta che hai effettuato l’accesso a Google One, puoi attivare la VPN di Google dalle impostazioni dell’app Google One.

La VPN di Google rallenterà la mia connessione Internet?

Mentre l’utilizzo di una VPN può ridurre la velocità della connessione Internet, Google afferma che la sua VPN è progettata per essere veloce e non influire significativamente sulla velocità di connessione.

È possibile utilizzare la VPN di Google su più dispositivi?

Sì, la VPN di Google può essere utilizzata su un massimo di cinque dispositivi contemporaneamente.

La VPN di Google è sicura?

Google afferma che la VPN di Google utilizza una crittografia di livello militare per proteggere i dati degli utenti e offre una protezione avanzata contro le minacce online, come phishing e malware. Tuttavia, è importante notare che nessuna VPN può garantire al 100% la sicurezza

Oltre alla sicurezza, privacy e prestazioni, ci sono altri fattori da considerare quando si utilizza una VPN, come la compatibilità con diversi dispositivi e la politica di registrazione dei dati. Fortunatamente, la VPN di Google sembra essere una scelta solida per gli utenti che cercano una VPN affidabile e facile da usare.

La VPN di Google offre un’ampia compatibilità con diversi dispositivi, tra cui computer desktop e portatili, smartphone Android e iOS e tablet. Inoltre, è possibile utilizzare la VPN di Google su un massimo di cinque dispositivi contemporaneamente, il che la rende una scelta ideale per famiglie o gruppi di utenti.

In termini di politica di registrazione dei dati, Google afferma che la VPN di Google non registra la cronologia di navigazione dell’utente o altre informazioni personali identificabili. Tuttavia, Google raccoglie alcune informazioni di base sull’utilizzo della VPN, come il volume di dati utilizzati e la durata della connessione, al fine di migliorare il servizio.

La VPN di Google sembra anche offrire una buona esperienza utente, con un’interfaccia semplice e intuitiva e un processo di installazione e configurazione rapido e facile. Inoltre, la VPN di Google sembra essere veloce e affidabile, con server in oltre 50 paesi in tutto il mondo per garantire una connessione veloce e stabile.

Tuttavia, come con qualsiasi servizio VPN, è importante considerare anche i potenziali svantaggi. Ad esempio, alcune VPN possono essere bloccate da servizi di streaming come Netflix e Hulu, rendendo impossibile guardare contenuti geograficamente limitati. Inoltre, alcune VPN possono anche avere un impatto sulla velocità di connessione, specialmente durante l’uso di attività ad alta larghezza di banda come lo streaming video o i giochi online.

In definitiva, la VPN di Google sembra essere una scelta solida per gli utenti di Google One che cercano una VPN facile da usare e affidabile. Con una vasta gamma di server in tutto il mondo, un’ampia compatibilità con diversi dispositivi e una politica di registrazione dei dati trasparente, la VPN di Google sembra essere una scelta ideale per gli utenti che cercano una VPN sicura e affidabile. Tuttavia, come con qualsiasi servizio VPN, è importante fare la propria ricerca e considerare attentamente i potenziali vantaggi e svantaggi prima di decidere se la VPN di Google è giusta per te.


https://seicapacecom.files.wordpress.com/2023/03/vpn-google.png

Google lancia un nuovo servizio VPN: ecco cosa devi sapere

La Ue richiama ancora WhatsApp sull’aggiornamento dei termini di servizio

AGI – WhatsApp deve informare in modo chiaro i consumatori sulle proprie politiche relative ai dati. E ha un mese di tempo per dimostrare alle autorità di protezione dei consumatori che le sue pratiche sono conformi al diritto comunitario. È questo in sintesi il contenuto del nuovo richiamo della Commissione UE alla piattaforma di messaggistica istantanea che fa capo a Meta.

Secondo il commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders “WhatsApp deve garantire che gli utenti comprendano ciò che stanno accettando e come i loro dati personali vengono utilizzati per scopi commerciali, in particolare per offrire servizi ai partner commerciali”. 

Dello stesso avviso anche l’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) e la Rete europea delle autorità dei consumatori, secondo i quali WhatsApp non ha spiegato le sue politiche in fatto di privacy in un linguaggio chiaro e comprensibile, violando diritto dei consumatori dell’UE. 

Non è chiaro cosa potrebbe accadere se il termine scadesse senza che WhatsApp apporti le modifiche richieste: l’applicazione della legge sulla protezione dei consumatori viene devoluta alle agenzie nazionali e la Commissione in questo caso sta assumendo un ruolo di coordinamento. WhatsApp rischia di ricevere una serie di misure esecutive a livello di stato membro

La società, in un commento richiesto e riportato da Techcrunch, ha dichiarato: “Il nostro aggiornamento del 2021 non ha modificato il nostro impegno per la privacy degli utenti o il modo in cui gestiamo il nostro servizio, incluso il modo in cui elaboriamo, utilizziamo o condividiamo i dati con chiunque, incluso Meta. Accogliamo con favore il riconoscimento da parte della Commissione europea di aver fornito agli utenti le informazioni necessarie sui nostri aggiornamenti, anche tramite le notifiche in-app e il nostro Centro assistenza. Stiamo esaminando la lettera del CPC e risponderemo a tempo debito”.

Il CPC, che sta per Consumer Protection Cooperation Network, è una rete di cooperazione per la protezione dei consumatori composta dalle autorità responsabili dell’applicazione delle leggi UE sulla protezione dei consumatori nei paesi dell’UE.

La società aveva ricevuto a gennaio 2022 una prima lettera di richiamo dalla rete di cooperazione per la protezione dei consumatori, composta da organismi nazionali di tutela dei consumatori e sostenuta dall’esecutivo dell’UE: si chiedevano chiarimenti sugli aggiornamenti delle policy. In risposta WhatsApp aveva dimostrato di fornire agli utenti le informazioni necessarie sugli ultimi aggiornamenti del 2021, anche tramite notifiche in-app o il suo centro assistenza: informazioni ritenute però “insufficienti e confuse” per gli utenti.

A luglio 2021 sempre l’Organizzazione europea dei consumatori aveva inviato una segnalazione alla Commissione europea e alla rete europea delle autorità dei consumatori contro WhatsApp “per molteplici violazioni dei diritti dei consumatori dell’UE.  Da diversi mesi – si legge nel richiamo – WhatsApp esercita pressioni indebite sui propri utenti affinché accettassero le nuove condizioni d’uso e la politica sulla privacy. Termini che non sono né trasparenti né comprensibili per gli utenti”. 

A settembre 2021 la Commissione irlandese per la protezione dei dati aveva sanzionato WhatsApp con una multa di 267 milioni di dollari   per violazione dei principi di trasparenza del regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE (GDPR) dell’UE (per un’indagine che risaliva a dicembre 2018, prima del controverso aggiornamento della politica sulla privacy su cui le autorità per la protezione dei consumatori hanno sollevato preoccupazioni).


La Ue richiama ancora WhatsApp sull’aggiornamento dei termini di servizio

Voglia di McDonald’s? Arriva in Italia il servizio Mobile Order and Pay

Arriva da oggi sul territorio italiano Mobile Order and Pay, il servizio di McDonald’s che velocizzerà il processo di ordine e pagamento per i clienti del fast food, in quanto per fare tutto ciò si avrà bisogno della sola app e del proprio smartphone. 

Una volta portata a termine la procedura è possibile infatti ritirare l’ordine al McDrive, all’interno del ristorante (con take away o servizio al tavolo) o presso i parcheggi dedicati.

Dario Baroni, Amministratore Delegato di McDonald’s Italia, ha dichiarato per l’occasione:

“La combinazione fra digitalizzazione e multicanalità sviluppata da McDonald’s ci ha permesso di gestire al meglio i cambiamenti legati a servizio e canali di consumo che abbiamo registrato negli ultimi anni.

Infatti, canali come McDrive, McDelivery, Take Away e App, al pari del ristorante, sono entrati nella quotidianità dei consumatori italiani, un trend che abbiamo immediatamente intercettato e in cui stiamo continuando a investire per rispondere al meglio alle necessità di ogni cliente.

L’introduzione del servizio Mobile Order and Pay ne è un esempio concreto.”

Questa ultima aggiunta fa parte del processo di digitalizzazione dell’azienda, che include anche l’installazione dei menuboard digitali, la centralità del CRM e l’utilizzo di sistemi predittivi sulle vendite oltre alla logistica integrata in grado di preparare in autonomia gli ordini sulla base delle tendenze.

L’articolo Voglia di McDonald’s? Arriva in Italia il servizio Mobile Order and Pay sembra essere il primo su Mobileworld.


Voglia di McDonald’s? Arriva in Italia il servizio Mobile Order and Pay

Cosa sapere sul servizio di riparazioni fai-da-te lanciato da Apple

AGI – È un programma che consente di poter ordinare pezzi ufficiali di ricambio e che allega anche le istruzioni per sostituire componenti difettosi all’interno dei dispositivi, senza doversi per forza rivolgere ai punti di assistenza sul territorio. Si chiama fai-da-te ed è una pratica molto comune. Solo che a lanciarla è Apple, azienda che ha fatto dei propri componenti hardware (e della loro costosa riparazione) un elemento distintivo.

Solo strutture qualificate e certificate potevano mettere le mani sui device della mela morsicata. Le cose stanno cambiando. Cupertino infatti ha lanciato il programma fai-da-te (anche Samsung ha in fase di lancio un servizio analogo) negli Stati Uniti (il servizio arriverà entro la fine dell’anno anche in Europa e in Italia).

Prezzi analoghi all’assistenza tradizionale

Ma ci sono una serie di “ma”, uno è il prezzo. Fra la riparazione fai-da-te e quella dell’assistenza tradizionale, a stare ai prezzi degli States, non c’è differenza. Lo ha dichiarato proprio Apple, secondo cui i prezzi per i componenti, che vanno dai 0,20 dollari per le viti ai 312 dollari per un kit display per iPhone 12 Pro Max, sono gli stessi di quelli disponibili per la rete esistente di rivenditori di riparazioni autorizzati di Apple.

Si risparmia qualcosa però se si restituiscono i pezzi cambiati. “Per determinate riparazioni – fa sapere la società – i clienti riceveranno un credito al momento della restituzione di una parte sostituita per il riciclo”.

Non solo prezzi analoghi. Apple da una parte apre al fai-da-te, dall’altra spinge i consumatori a utilizzare i canali tradizionali. “La riparazione self-service fa parte degli sforzi di Apple per espandere ulteriormente l’accesso alle riparazioni. Per la stragrande maggioranza dei clienti che non hanno esperienza nella riparazione di dispositivi elettronici, rivolgersi a un fornitore di riparazioni professionale con tecnici certificati che utilizzano parti originali Apple è il modo più sicuro e affidabile per ottenere una riparazione”.

Perchè il servizio fai-da-te

Il lancio del servizio arriva dopo che i sostenitori del right-to-repair movement (il movimento del “diritto alla riparazione”. Tra i membri anche il co-fondatore di Apple Steve Wozniak) hanno a lungo fatto pressioni su legislatori e società tecnologiche affinché offrissero ai consumatori la possibilità di riparare i gadget da soli. A luglio scorso, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva approvato un ordine esecutivo che ordinava alla Federal Trade Commission di emanare regole che impedissero ai produttori di imporre restrizioni che rendono difficile la riparazione dei dispositivi. 

Le restrizioni al fai-da-te “possono aumentare in modo significativo i costi per i consumatori, soffocare l’innovazione, chiudere opportunità commerciali per le officine di riparazione indipendenti, creare inutili rifiuti elettronici, ritardare le riparazioni tempestive e minare la resilienza”, aveva dichiarato a luglio la presidente dell’FTC Lina Khan.

Self service repair store

Come funziona il servizio di Apple? Cupertino ha organizzato un vero e proprio negozio. Si chiama Self Service Repair Store: ci si collega, si seleziona il prodotto da riparare e il componente interessato, per poi ritirare il tutto nei centri autorizzati. I pezzi di ricambio sono tutti certificati Apple, gli stessi che vengono utilizzati quando si ricorre all’assistenza.

Facciamo qualche esempio. L’iPhone 12 Display Bundle (per riparare lo schermo) costa 269,95 dollari. Che diventano 236,35 se restituisci la parte sostituita. Su Amazon il kit (non originale) sta sui 200 dollari. L’iPhone 12 Battery Bundle (per cambiare la batteria) costa sul Self Service Repair Store di Apple 46.84 dollari. Su Amazon la stessa batteria la trovi (non originale) a 30 dollari.

Cacciaviti speciali

Cupertino ha pensato anche alla strumentazione. Ma anche in questo caso non stiamo parlando per intendersi di normali cacciaviti, ma di strumenti appositamente tarati. Comprare un Torque Driver per 85 dollari e usarlo una o due volte è veramente troppo.

“Apple offrirà kit di noleggio strumenti per 49 dollari, in modo che i clienti che non desiderano acquistare strumenti per una singola riparazione abbiano comunque accesso a questi strumenti di riparazione professionali. I kit di noleggio per una settimana verranno spediti ai clienti gratuitamente”. 

Cosa c’è nella cassetta degli attrezzi

Nel dettaglio, il programma Self Service Repair di Apple è stato lanciato negli States con 200 pezzi di ricambio (tra schermi, batterie e fotocamere) per riparare i vari modelli di iPhone 12, iPhone 13 e iPhone. Nei prossimi mesi il programma coinvolgerà anche i nuovi Mac, quelli con processori Silicon. 


Cosa sapere sul servizio di riparazioni fai-da-te lanciato da Apple

Google Pay: aggiornamento per i Termini di servizio aggiuntivi

Google sta aggiornando i Termini di servizio aggiuntivi di Google Pay, il servizio di BigG per la gestione dei pagamenti dei servizi dell’azienda: questi cambiamenti, che entreranno in vigore dal prossimo 17 maggio, serviranno a “chiarire e aiutare a comprendere più facilmente cosa puoi aspettarti da noi quando usi il servizio di pagamento”.

Sono cinque i punti fondamentali che saranno toccati da queste modifiche:

  • Aggiornamenti generici per migliorare la leggibilità: essenzialmente è stato modificato il testo completo dei Termini di servizio, al fine di renderli di più facile comprensione.
  • Nome e indirizzo legali del fornitore del servizio: è stato inserito il nome e l’indirizzo fisico della persona giuridica che fornisce il servizio di pagamento.
  • Maggiore chiarezza sulle modalità di interruzione del servizio di pagamento: sono state aggiunte ulteriori informazioni sulle modalità con le quali è possibile terminare un servizio di pagamento.
  • Maggiore chiarezza sulla relazione tra questi Termini aggiuntivi e gli altri termini e le altre norme di Google: è stato chiarito come sono relazionati tra loro i Termini di servizio aggiuntivi di Google Pay/Google Payments, l’Informativa sulla privacy di Google Payments e i Termini di servizio di Google.
  • Archiviazione degli elementi: è stato chiarito che l’archiviazione degli elementi non correlati ai pagamenti, come le carte fedeltà, le tessere dei programmi a premi, i pass per il trasporto pubblico e le carte d’imbarco, è regolata dai Termini di servizio di Google e non dai Termini di servizio aggiuntivi di Google Pay/Google Payments.

Queste modifiche interesseranno ovviamente tutti gli utenti che utilizzano Google Pay o Google Payments. Google sta inviando una email che informa proprio dei cambiamenti appena descritti.

L’articolo Google Pay: aggiornamento per i Termini di servizio aggiuntivi sembra essere il primo su Androidworld.


Google Pay: aggiornamento per i Termini di servizio aggiuntivi

Sostenibilità, longevità, 5G e AI al servizio di foto e video: Samsung presenta la serie Galaxy A

AGI – “Crediamo che tutti debbano avere l’opportunità di sperimentare l’impatto positivo che la tecnologia mobile può avere sulla loro vita. Con le ultime novità della serie Galaxy A, stiamo rendendo più accessibile che mai l’esperienza mobile avanzata e innovativa di Galaxy a un ottimo prezzo”. Con queste parole TM Roh, President e Head of Samsung Electronics MX (Mobile eXperience), ha aperto il Samsung Galaxy A Event 2022 per il lancio dei nuovi Galaxy A53 5G e Galaxy A33 5G “dispositivi – fa sapere la multinazionale coreana – ideati per offrire un pacchetto completo delle ultime innovazioni Galaxy, garantendo un’esperienza mobile integrata con un ottimo rapporto qualità prezzo”. 

Connettività 5G e Intelligenza Artificiale

Alimentata da un processore nuovo, equipaggiata con la fotocamera con funzionalità di Intelligenza Artificiale, la serie Galaxy A si presenta con connettività 5G, “un avanzato livello di sicurezza, un design eco-consapevole, elegante e sottile, ed esperienze connesse evolute”. 

Quando arrivano

Il Galaxy A53 5G sarà disponibile in preordine dal 17 marzo al 31 marzo con gli auricolari Galaxy Buds2 in omaggio. Il prezzo al pubblico è di 469,90 euro per la versione da 6+128GB, mentre è di 529,90 euro per la versione da 8+256GB che sarà disponibile solo sul sito di Samsung. Galaxy A33 5G sarà disponibile dalle prime settimane di aprile a un prezzo al pubblico consigliato di 389,90 euro.

12 immagini per volta e frame rate automatico

Galaxy A53 5G e Galaxy A33 5G offrono una fotocamera avanzata di livello professionale. Il sistema quad-camera di Galaxy A53 5G è dotato di una fotocamera OIS da 64MP con tecnologia VDIS che consente di scattare foto nitide e stabili in qualsiasi momento. La fotocamera frontale ha una risoluzione di 32MP.

Machine Learning

Alimentata dal processore a 5nm, la fotocamera è supportata dall’Intelligenza Artificiale. In particolare la modalità notturna migliorata sintetizza fino a 12 immagini in una sola volta, in modo da rendere le foto notturne luminose e con meno rumore. E quando si registra un video in ambienti con poca luce, il frame rate della serie Galaxy A viene regolato automaticamente per creare video nitidi e luminosi.

Il design

La serie Galaxy A è stata concepita per essere innovativa, funzionale e sostenibile. La cornice sottile del dispositivo offre un design lineare, mentre il design Ambient Edge fonde la fotocamera con il corpo dello smartphone senza soluzione di continuità. Galaxy A53 5G e Galaxy A33 5G sono dotati del resistente Corning Gorilla Glass 5 e della protezione all’acqua e alla polvere IP67, garantendo sicurezza e una maggiore durabilità.

Occhio alla sostenibilità. E alla longevità

La serie Galaxy A rimuove il caricatore e riduce le dimensioni dell’imballaggio. Il packaging utilizza carta riciclata, mentre il dispositivo è realizzato con materiali riciclati post-consumo (PCM) per i pulsanti laterali e gli slot delle schede SIM.

Oltre ai materiali, la longevità della serie A è stata “prolungata. Galaxy A53 5G garantisce – fa sapere la società – fino a quattro generazioni di aggiornamenti di One UI e Android OS e fino a cinque anni di aggiornamenti di sicurezza. Queste funzionalità permettono agli utenti di accedere al software e alle patch di sicurezza più recenti in modo da ottimizzare il ciclo di vita dello smartphone”.


Sostenibilità, longevità, 5G e AI al servizio di foto e video: Samsung presenta la serie Galaxy A

Samsung e GOS: il servizio che diminuisce le prestazioni del vostro smartphone

In Corea del Sud si sta parlando moltissimo in queste ultime ore, soprattutto su YouTube e nei forum, di una app preinstallata in tutti gli smartphone Samsung e chiamata GOS. GOS sta per Game Optimization Service e come fa intuire il nome serve ad ottimizzare l’esperienza di gioco sui propri smartphone.

Quello che sembra fare è limitare le prestazioni dei giochi, riducendo la potenza massima che può essere utilizzata dal gioco. Un vero peccato per chi ha comprato uno degli ultimi top di gamma dell’azienda per giocare al massimo delle prestazioni con i propri giochi preferiti. C’è però anche da dire che negli ultimi anni non ci sono state particolari rimostranze da parte dei giocatori, visto che probabilmente i giochi per smartphone Android non riescono comunque a sfruttare davvero tutta questa potenza. Parliamo di anni perché GOS non è certo una novità essendo presente da varie generazioni di smartphone.

Stando a quanto raccolto dall’utente Twitter GaryeonHan (che sembra però aver preso la cosa come crociata personale) GOS va ad applicare la sua limitazione di prestazioni a ben 10.001 app (raccolte in questo file Excel), fra cui quelle di utilizzo più comune, come Facebook, Instagram, Spotify o Microsoft Word. Non quindi solo giochi. Sempre dalle informazioni raccolte sembra che GOS dalla versione 4.0 della One UI non sia poi più aggirabile dagli sviluppatori delle app.

Gli sviluppatori Samsung non hanno mai fatto segreto di questa funzione, almeno sul mercato coreano (vedi questa intervista), e come detto non sono tanti gli utenti che si sono lamentanti degli anni delle prestazioni dei giochi sui loro Galaxy (al netto dei problemi di GPU dell’ultimo Galaxy S22 Ultra). Questo però giustifica solo in parte il modo aggressivo con questo servizio agisce sulle prestazioni dello smartphone. Stando ad alcuni test fatti da utenti su un forum coreano sembrerebbe infatti che basti rinominare il pacchetto dell’app con nomi non inclusi nella lista (per esempio i benchmark) per avere il massimo della potenza. O viceversa, dimostrando con i benchmark la differenza in termini di prestazioni. Da un -13% del multicore di S10 5G, fino ad un -45% del singlecore di S22 Ultra.

Stando alle parole di Sammobile Samsung rilascerà presto una dichiarazione nella speranza che possa spiegare meglio il perché di queste azioni (nell’intervista linkata sopra si parlava solo di garantire la massima sicurezza agli utenti) e capire se l’azienda possa modificare il comportamento dei suoi smartphone.

Torneremo sicuramente sull’argomento non appena ci saranno sviluppi o se Samsung dovesse rispondere alla nostra richiesta di chiarimenti.

L’articolo Samsung e GOS: il servizio che diminuisce le prestazioni del vostro smartphone sembra essere il primo su Androidworld.


Samsung e GOS: il servizio che diminuisce le prestazioni del vostro smartphone

Il piatto in tavola è social: TikTok lancia il servizio di consegna del cibo di tendenza

Tiktok è il social network che maggiormente è cresciuto negli ultimi anni, arrivando a duellare ad armi pari con i giganti Facebook e Instagram. Lo stesso social ha appena lanciato una singolare iniziativa negli Stati Uniti.

Si chiama TikTok Kitchen la novità appena annunciatq in 300 località statunitensi. Si tratta di un servizio di consegna a domicilio di cibo relativamente particolare. I piatti che saranno disponibili per l’ordinazione saranno quelli di maggior tendenza proprio sul social dei video. Ad esempio, durante il 2021 uno dei piatti più ricercati su Google è stata la pasta con feta e pomodorini, uno dei trend di TikTok in tema culinario.

Al momento non è chiaro se il menù dei piatti da ordinare rimarrà fisso o varierà nel tempo in base ai trend di TikTok. La novità, che sembra molto focalizzata sull’aspetto social più che su quello culinario, dovrebbe partire in USA da marzo 2022.

L’articolo Il piatto in tavola è social: TikTok lancia il servizio di consegna del cibo di tendenza sembra essere il primo su Mobileworld.


Il piatto in tavola è social: TikTok lancia il servizio di consegna del cibo di tendenza

Assistant e Google Home si arricchiscono di nuovi suoni, nuove storie e servizio broadcast migliorato (video)

Google si prepara a implementare nuove funzioni per Google Assistant e Google Home e potenziarne di preesistenti, il tutto a ridosso della festa della mamma. Tra le più interessanti abbiamo sicuramente la possibilità di estendere la trasmissione dei messaggi broadcast non solo agli smart speaker e display di Google e Nest presenti nella casa, ma anche, tramite Assistant, agli smartphone dei componenti della famiglia, sia su Android che su iOS.

Altra aggiunta, forse non così sensazionale, ma di certo gradita, sarà l’aggiunta di due nuove “Family Bell“, promemoria per la famiglia di cui vi avevamo parlato qui: le due nuove ricorderanno ai membri della famiglia di innaffiare le piante e di rassettare la casa. Google ha dichiarato che queste funzioni dovrebbero essere tradotte in 8 nuove lingue, italiano incluso, nelle prossime settimane.

LEGGI ANCHE: Adesso è possibile personalizzare il feed dell’app Google Home

In ultimo Google sta finalmente rendendo disponibili nuove storie e nuovi giochi accessibili tramite smart display o smartphone Android. Grazie alla nuova partnership con Pottermore Publishing, nuove storie sul mondo magico creato da J.K. Rowling arriveranno a noi utenti, per esempio dicendo “Hey Google, raccontami una storia di Quidditch“. Sarà inoltre aggiunta sugli smart display anche la serie “Who was” (Chi era), assieme a nouvi Easter Egg e canzoni che permetteranno ai bambini d’imparare cose nuove in modo divertente e interattivo, sebbene non sia ancora confermato che anche queste funzioni verranno tradotte e rese disponibili in altre lingue.

L’articolo Assistant e Google Home si arricchiscono di nuovi suoni, nuove storie e servizio broadcast migliorato (video) sembra essere il primo su AndroidWorld.


Assistant e Google Home si arricchiscono di nuovi suoni, nuove storie e servizio broadcast migliorato (video)

Apple chiarisce che non è possibile impostare un servizio musicale “predefinito” in iOS 14.5

La scelta del servizio musicale tramite Siri su iOS 14.5 non lo rende predefinito.

Link all’articolo originale: Apple chiarisce che non è possibile impostare un servizio musicale “predefinito” in iOS 14.5


Apple chiarisce che non è possibile impostare un servizio musicale “predefinito” in iOS 14.5

Gli Stati di WhatsApp: il nuovo modo del servizio per comunicare le sue novità (foto)

Nelle ultime ore tutti coloro che sono soliti controllare gli stati WhatsApp dei propri amici o parenti avranno senza dubbio notato una novità: la presenza in quella lista di una nuova icona, proprio quella del servizio di messaggistica.

Parliamo in tutto e per tutto di una serie di storie pubblicate dal team dall’applicazione, e questo spazio sarà utilizzato per comunicare a tutti gli utenti (sia Android che iOS) tutte le novità e gli aggiornamenti che in futuro saranno introdotti. Ma non solo. Con i primi post condivisi WhatsApp si premura di sottolineanre la sua attenzione verso la crittografia e il rispetto della privacy. Inoltre, a differenza di quanto è possibile fare con i comunissimi utenti, questo non può essere silenziato.

LEGGI ANCHE: Il confronto tra Samsung Galaxy S21 Ultra e iPhone 12 Pro Max

Memori di quanto successo nelle scorse settimane in riferimento alla controversia legata all’ultimo aggiornamento della politica sulla privacy di WhatsApp, che ha generato non poche critiche tanto che l’entrata in vigore dei cambiamenti è stata posticipata a maggio 2021, non appare casuale che il servizio abbia deciso di improntare i primi avvisi proprio su questo delicato argomaneto. L’obiettivo sarebbe anche quello di riottenere la fiducia da parte degli utenti, dal momento che gli ultimi accadimenti hanno spinto molto ad abbandonare l’app di messaggistica verde per migrare verso altre concorrenti, come Telegram e Signal.

Immagini

L’articolo Gli Stati di WhatsApp: il nuovo modo del servizio per comunicare le sue novità (foto) sembra essere il primo su AndroidWorld.


Gli Stati di WhatsApp: il nuovo modo del servizio per comunicare le sue novità (foto)