OnePlus 12 punta tutto sulla fotocamera

OnePlus nel corso degli anni è cambiata, senza mai perdere di vista il suo ruolo nel settore dei top di gamma Android. Dopo OnePlus 11 lanciato lo scorso anno, attendiamo la nuova generazione OnePlus 12.

Nei mesi scorsi abbiamo appreso qualche dettaglio su OnePlus 12, senza particolari speranze di vederlo nel breve termine. Nelle ultime ore sono trapelate finalmente le prime informazioni che riguardano le presunte specifiche tecniche.

Dai nuovi rumor emersi online apprendiamo che OnePlus 12 continuerà sulla strada tracciata da OnePlus 11 e consiste in un ruolo di primo piano per l’esperienza fotografica. Dopo la partnership con Hasselblad, arriveranno degli importanti miglioramenti proprio per il comparto fotografico.

OnePlus infatti apporterà degli aggiornamenti tecnici a tutti i sensori della fotocamera posteriore. Posteriormente vediamo un sensore principale da 50 megapixel, con superficie ampia da 1″. Questo sensore dovrebbe corrispondere al Sony IMX989. Anche il sensore grandangolare sarà da 50 megapixel, mentre il sensore telephoto passerà dall’attuale IMX709 da 32 megapixel a un nuovo OV64B di OmniVision da 64 megapixel.

Altre novità interessanti arriveranno per il comparto batteria: la capacità totale ammonterà a ben 5.000 mAh, mentre la ricarica rapida sfreccerà grazie a un output massimo di 150W.

Ancora non sono emersi dettagli ufficiali sul lancio ufficiale di OnePlus 12. Le ipotesi puntano su un lancio per fine anno in Cina, torneremo ad aggiornarvi non appena ne sapremo di più.

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OnePlus 12 punta tutto sulla fotocamera

E-anxiety, lo stress da email che ha effetti sulla salute mentale

AGI – Viviamo di sicuro tempi veloci, forse troppo veloci. E ci sentiamo in dovere di adeguarci in ogni momento al loro ritmo. Ad esempio, e arriva un messaggio ci sentiamo in obbligo di rispondere subito perché siamo sempre connessi e temiamo che dall’altro capo del wi-fi siano impazienti nell’avere la risposta. Ebbene? Ebbene, uno studio oggi rivela che lo stress generato dalle e-mail “colpisce psicologicamente i dipendenti e le persone a loro vicine”, riporta il Paìs. Un esempio?

Alle otto di sera il telefono vibra con una notifica. È un’e-mail del capo, di domenica. Tizio non risponde perché non è urgente, ma non riesce nemmeno a toglierselo dalla mente. “Se il lavoro è l’ultima cosa a cui qualcuno pensa prima di andare a dormire, probabilmente c’è qualcosa che non va”, commenta William Becker, professore alla Virginia Tech University e coautore dello studio che esamina l’effetto delle e-mail sul benessere delle persone e dell’ambiente che lo circonda.

Lo stress da email ha un nome ed è e-anxiety. I ricercatori hanno intervistato più di 400 dipendenti in diversi settori lavorativi confermando che un controllo eccessivo della posta elettronica durante le ore non lavorative “è dannoso per il benessere e le relazioni” e costituisce un allarme rosso, “ma anche solo pensarci è in sé dannoso”. Perché “vedere il proprio capo controllare sempre la posta elettronica, sapendo che poi la invierà nel fine settimana o di notte, crea aspettativa.

Quindi, non importa quale sia la politica aziendale o la legge” perché “se senti la pressione del tuo capo, questa avrà la precedenza su tutto il resto”, spiega Becker. Perciò l’effetto negativo di tutto ciò si trasmette inevitabilmente al partner o ai figli in quanto l’interessato “non riesce a liberarsi completamente dal lavoro”. E ciò accade più frequentemente durante il tempo libero o mentre si stanno svolgendo impegni personali o familiari. “Interruzioni o distrazioni che aumentano nel dipendente conflitto e sensazione d’ansia” che si riverberano nell’ambiente intorno.   

C’è un rimedio? Gli esperti concordano sul fatto che la velocità delle risposte sul lavoro fa parte della “cultura dell’immediatezza” dei nostri tempi, e il rimedio consiste in questo: “La percezione dell’urgenza non è necessariamente reale e può esser regolata”, perciò è necessario imparare a distinguere tra “urgente e importante” e stabilire atteggiamenti che modulino il comportamento, “come scegliere razionalmente il momento della risposta, dosare l’accesso alle applicazioni e analizzare domanda e aspettative”.

Un rapporto elaborato dalla società Fremap, che ha analizzato 380.000 assenze per malattia su un campione di 3 milioni di persone, mostra che tra il 2015 e il 2021 l’incidenza media dei processi di invalidità temporanea dovuta a disturbi mentali e comportamentali (Tmc) è aumentata del 17% per tutte le fasce di età. 

Nel 2021, se si ignora l’impatto del Covid-19, “le malattie mentali sono poi state la causa della richiesta del 15% dei giorni di riposo”, la seconda causa più rappresentativa solo dietro i disturbi muscolo-scheletrici. Tutto ciò, oltre agli effetti sulle persone, pesa anche sui conti delle aziende: i processi di invalidità temporanea hanno causato in Spagna “un costo medio salariale e contributivo di 2.053,36 euro a congedo nel 2021”, sempre secondo lo stesso rapporto.


E-anxiety, lo stress da email che ha effetti sulla salute mentale

L’Intelligenza artificiale governerà gli elettrodomestici e ci farà risparmiare sulla bolletta

AGI – Le tecnologie di Intelligenza Artificiale applicate alla casa possono essere la chiave per un approccio più sostenibile e meno dispendioso con i consumi. Sullo sfondo l’aumento del prezzo dell’energia, quasi decuplicato nel 2022 rispetto a gennaio 2021. Che fare? Connettere gli elettrodomestici, creare un ecosistema casalingo (e anche più esteso), che ci permetta di scegliere come e quando utilizzare in modo più ragionato, economico e sostenibile una lavatrice, una lavastoviglie, una pompa di calore. 

Una lavatrice in classe A odierna, rispetto ad una vecchia classe A consente di risparmiare fino a 130 euro all’anno e fino a 200 euro rispetto alle classi D che sono ancora largamente installate in Italia. Questi dati si riferiscono a costi energetici normali ormai superati, considerando i costi attuali il risparmio è quasi duplicato.

Valutando le lavastoviglie il risparmio supera il 75 % mettendo a confronto un’odierna classe A con una classe D, anche in questo caso la più diffusa nel mercato nazionale. Un esempio ancora più concreto? Una famiglia tipo che effettua 6-7 cicli a settimana può arrivare a risparmiare fino a 250 euro all’anno”. 

Ne abbiamo parlato con Gianpiero Morbello, Head of Brand & IOT di Haier Europe, divisione europea della multinazionale cinese degli elettrodomestici: tra i marchi del gruppo Candy, Haier e Hoover (10% di quota di mercato in Europa). La società, che dichiara 5 milioni di elettrodomestici connessi, ha appena stretto accordi con Hive Power e Edison Energia. Obiettivo, “fornire contratti elettrici ottimizzati per i clienti in grado di far risparmiare in bolletta”.

Parliamo di efficientamento dei consumi energetici. In che modo e perché si punta in questa direzione?
“Le analisi evidenziano che il consumo energetico nelle case per circa il 60% è legato agli elettrodomestici. Con le pompe di calore questa percentuale sale ulteriormente. Anche prima della crisi russo-ucraina si adombrava un problema futuro nella gestione dei carichi dell’energia elettrica. Ora quella previsione è diventata realtà. Come azienda siamo molto focalizzati sul consumo energetico e investiamo perché i nostri prodotti consumino di meno attraverso una serie di innovazioni”.

Perché dovrebbe convenire scegliere un sistema di elettrodomestici connessi?
“La possibilità di connettere gli elettrodomestici in IoT, attraverso un’app e una piattaforma cloud, permette di controllarli e decidere quando accenderli e spegnerli, che programmi e che temperature utilizzare. Questi parametri vanno affiancati con quelli di chi fornisce energia, soggetti che sanno quando è più conveniente utilizzare l’energia elettrica. È un valore per il consumatore. Secondo i nostri calcoli, l’utilizzo combinato di questo sistema con i pannelli fotovoltaici fa sì che l’utente in un anno e mezzo rientri del costo di una lavatrice nuova. Con le smart grid la valutazione è più difficile, dato il costo altalenante dell’energia. La stima è comunque intorno al 20% di risparmio”.

Parliamo del ruolo dell’Intelligenza Artificiale in questo ecosistema.
“È fondamentale. Suggerisce da un lato il modo in cui utilizzare un elettrodomestico e dall’altro massimizza l’efficienza dell’intero sistema anche in relazione alle abitudini della persona”.


L’Intelligenza artificiale governerà gli elettrodomestici e ci farà risparmiare sulla bolletta

Artemis punta a una base sulla Luna “con vista” su Marte

AGI – Veicoli spaziali, moduli abitativi, robot e sistemi di connessione consentiranno di vivere lo spazio in modo sostenibile. Tappa successiva: Marte. Il meglio dell’industria spaziale è concentrato sulle prossime missioni lunari. Si sta concretizzando un piano ambizioso, sviluppato dalla NASA con la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che a distanza di 50 anni dall’ultima camminata lunare di Eugene Cernan, riporterà l’umanità a mettere piede sul nostro satellite. A partire da un’astronauta donna.

Non a caso, il nome scelto dall’agenzia spaziale americana per questo programma è “Artemis”, dea della mitologia greca e sorella gemella di quell’Apollo che a sua volta aveva ispirato il nome delle prime missioni statunitensi verso la Luna. Obiettivo di Artemis è tornare sul nostro satellite per restarci. La Luna non sarà solo un punto di arrivo, ma di partenza. Perchè il passo successivo sarà quello di testare le tecnologie necessarie ad effettuare missioni umane su Marte.

La presenza sul suolo lunare sarà sostenibile anche da un punto di vista ambientale e consentirà di fare ricerca per acquisire conoscenze utili anche alla vita sulla Terra. A tale scopo sono necessarie una serie di tecnologie innovative che la collaborazione tra la NASA e l’ESA può mettere in campo attraverso i rispettivi sistemi industriali. Per Giovanni Fuggetta, SVP Divisional Space Business di Leonardo “segnerà la storia dell’esplorazione spaziale”.

Il lancio vede riconosciuto lo sforzo di circa 50 ingegneri e tecnici di Leonardo che hanno realizzato ‘ali’ e unità elettroniche per l’alimentazione del modulo di servizio europeo di Orion. Sono diversi gli elementi che compongono l’ambizioso programma Artemis, tra cui: un sistema di lancio (Space Launch System o SLS), il veicolo spaziale Orion che trasporterà gli astronauti, un Lunar Gateway, ovvero la casa orbitante degli astronauti intorno alla Luna, e un sistema di atterraggio lunare.

Le tappe previste dal programma sono tre. Prima Artemis I, cioè il test dello Space Launch System con il volo di prova senza equipaggio di Orion intorno alla Luna e ritorno. Il razzo che porta in orbita il veicolo spaziale Orion, che trascorrerà fino a sei settimane nello spazio. Girerà intorno alla Luna e rientrerà sulla Terra con atterraggio al largo della costa di San Diego. Artemis II, invece, effettuerà il primo test di volo attorno alla Luna con a bordo l’equipaggio. 

Questa seconda missione servirà a dimostrare che i sistemi di Orion sono pronti a sostenere gli astronauti in missioni di lunga durata e permetterà all’equipaggio di esercitarsi in operazioni essenziali per il successo della missione successiva. Artemis III infine rappresenterà il ritorno dell’umanità sulla superficie della Luna, facendovi atterrare la prima donna e il prossimo uomo.

L’Italia, con il contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), gioca un ruolo di primaria importanza nel programma Artemis, nei suoi sviluppi per la permanenza dell’uomo sulla Luna e nel suo prossimo viaggio verso Marte. A livello industriale, grazie a Leonardo e alle joint venture Thales Alenia Space (67% Thales, 33% Leonardo) e Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales), vengono messe a disposizione una serie di competenze distintive nel campo delle infrastrutture, della robotica, dell’intelligenza artificiale e della connettività, oltre a servizi e operazioni che saranno di rilevanza strategica per Artemis.

Un contributo che si distribuisce tra i diversi elementi del programma. Orion, il veicolo spaziale, oltre alla capsula che ospiterà gli astronauti durante il viaggio, è dotato dello European Service Module (ESM) dell’ESA, il modulo che fornisce elettricità, propulsione, controllo termico, aria e acqua ai viaggiatori. Leonardo, presso lo stabilimento di Nerviano (Milano), realizza i pannelli fotovoltaici (PVA) che compongono le quattro “aIi” del modulo di servizio: queste misurano sette metri ciascuna e sono in grado di erogare circa 11kW complessivi per l’alimentazione dell’elettronica di bordo. Sempre in Lombardia vengono prodotte le unità elettroniche (PCDU) che servono per il controllo e la distribuzione di energia al veicolo spaziale.

Thales Alenia Space ha invece curato la realizzazione della struttura del modulo ESM e dei sottosistemi critici – compreso il sistema per la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico. Lunar Gateway, la stazione spaziale che orbiterà intorno alla Luna e che offrirà un punto di appoggio importante per i nuovi esploratori. Il Gateway sarà composto da diversi moduli pressurizzati, dove gli astronauti potranno vivere e condurre le loro attività. Thales Alenia Space a Torino realizza: I-HAB, modulo abitativo internazionale; ESPRIT, modulo per le comunicazioni e il rifornimento; e infine la struttura primaria di HALO, il modulo abitativo e logistico. Fin qui gli elementi già realizzati o in fase di sviluppo per Artemis.

Ci sono poi una serie di ulteriori elementi e progetti richiesti dalle agenzie spaziali per la creazione di un villaggio (“base camp”) che fornirà infrastrutture e servizi agli abitanti lunari. Obiettivo: creare le migliori condizioni di vita per chi viaggerà sulla Luna per lavoro o svago, e chi invece da qui dovrà partire verso nuove missioni, come ad esempio Marte. La robotica sarà una tecnologia centrale per fornire supporto alla realizzazione del villaggio. Bracci e trivelle robotiche lavoreranno grazie ad algoritmi e intelligenza artificiale per aiutare l’uomo a scavare e costruire strutture, coltivare piante, estrarre e trasformare le sostanze in acqua e ossigeno o in propellente per lanci dal suolo lunare.

Leonardo ricopre un ruolo di leadership nella robotica spaziale, avendo già sviluppato trivelle per missioni di esplorazione di una cometa, di Marte e della Luna stessa, e avendo progettato un complesso braccio robotico per il programma Mars Sample Return. Thales Alenia Space sta invece studiando un “lunar shelter”, il primo avamposto pressurizzato che ospiterà gli astronauti sulla superficie, ma anche moduli per il trasporto e la logistica: una struttura pressurizzata polivalente, flessibile ed evolvibile per uno studio ASI (modulo multi-purpose – MMP).

Oltre al rifugio, sono in fase di studio il veicolo di trasferimento cislunare (CLTV) e lo European Lunar Lander (EL3), entrambi progetti ESA che potranno offrire supporto alle missioni Artemis con, ad esempio, la fornitura di merci e servizi. Per effettuare tutte queste attività, sarà inoltre indispensabile creare una rete di servizi di telecomunicazioni e navigazione che garantisca il costante contatto degli astronauti e dei sistemi robotici tra di loro o con i centri di controllo, oltre che a fornire un preciso posizionamento sulla superficie lunare.

In questo ambito Telespazio, alla guida di un consorzio internazionale, è stata selezionata dall’ESA per lo studio di un’infrastruttura per le telecomunicazioni e navigazione lunare. Il progetto rientra nell’iniziativa Lunar Communications and Navigation Services (LCNS) del programma Moonlight e, tra i requisiti, analizzerà la possibilità di rendere il sistema interoperabile con LUNANET, l’infrastruttura che la NASA sta sviluppando per supportare il programma Artemis. Infrastrutture, servizi e strumenti per una presenza stabile sulla Luna stanno dando il via alla “Lunar Economy”, una sfida che Leonardo, con Thales Alenia Space e Telespazio, è pronta a cogliere e supportare con le sue tecnologie e consolidata esperienza al servizio di agenzie spaziali di tutto il mondo. 


Artemis punta a una base sulla Luna “con vista” su Marte

Spotify testa l’acquisto dei biglietti sulla sua piattaforma

AGI – Acquistare i biglietti dei concerti direttamente sulla piattaforma. È la nuova funzione in fase di test che sta sperimentando Spotify, la compagnia svedese di streaming musicale (ma anche di podcast e audiolibri). L’operazione della società di Daniel Ek, segnalata dalla compagnia come “un test” relativamente al quale, al momento, “non ci sono ulteriori notizie da condividere”, offre sul sitotickets.spotify.com una serie di prevendite riguardanti gli spettacoli in programma negli Stati Uniti di una ristretta gamma di artisti, a dire la verità, poco noti (Limbeck, Annie DiRusso, Dirty Honey, Crows, Tokimonsta, Four Year Strong e Osees). Gli utenti devono avere un account Spotify per acquistare i biglietti, però. 

In Spotify, testiamo regolarmente nuovi prodotti e idee per migliorare la nostra esperienza utente. Alcuni di questi finiscono per aprire la strada alla nostra più ampia esperienza utente e altri servono solo come apprendimenti importanti. Tickets.spotify.com è il nostro ultimo test. Non abbiamo ulteriori notizie da condividere sui piani futuri in questo momento”, ha dichiarato la società in una nota al sito TechCrunch.

Il lancio della piattaforma di ticketing di Spotify arriva pochi giorni dopo che TikTok ha annunciato la collaborazione con Ticketmaster per consentire agli utenti di scoprire concerti e altri eventi dal vivo. TikTok starebbe anche lavorando ad un’app di streaming musicale che potrebbe competere con Spotify e Apple Music (a maggio ha depositato un marchio TikTok Music). A febbraio scorso, Snap ha stretto una partnership simile con la piattaforma di prenotazione dei biglietti per promuovere la scoperta di eventi tramite Snap Minis.


Spotify testa l’acquisto dei biglietti sulla sua piattaforma