Ecco il giradischi disegnato da Jony Ive.
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Jony Ive ci fa vedere come sarebbe stato un giradischi Apple
Ecco il giradischi disegnato da Jony Ive.
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Jony Ive ci fa vedere come sarebbe stato un giradischi Apple
Nel corso degli ultimi anni abbiamo visto Xiaomi investire parecchio anche nel settore dei tablet, oltre che in quello degli smartphone. Tra i modelli di punta in questo segmento troviamo Xiaomi Pad 5, che vediamo in copertina.
Nelle ultime ore però sono emerse importanti novità sulla prossima generazione di tablet. Parliamo di Xiaomi Pad 6. Le immagini che trovate nella galleria in basso mostrano un’anteprima del suo design dal vivo.
Le immagini sono due è si riferiscono entrambe alla parte posteriore del dispositivo. Vediamo un modulo fotografico dal design particolare, soprattutto visto che si tratta di tablet. Tale modulo ha la stessa forma del comparto fotografico di Xiaomi 12 Pro.
Il modulo fotografico posteriore dovrebbe quindi ospitare ben 3 fotocamere, scelta inusuale per un tablet. Oltre a questo, sotto al cofano dovremmo trovare un processore Qualcomm Snapdragon 870, mentre il display dovrebbe supportare il refresh rate fino a 120 Hz.
Stando agli ultimi rumor, dovrebbe arrivare il modello standard di Xiaomi Pad 6 e la variante Pro. Ancora non conosciamo alcun dettaglio sulle tempistiche di presentazione. Torneremo ad aggiornarvi appena ne sapremo di più.
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Xiaomi Pad 6 si fa vedere: design e qualcosa in comune con Xiaomi 12 Pro
Vivo si conferma molto attiva nel settore di mercato degli smartphone e lancia ufficialmente in Cina i nuovi Vivo S15 e S15 Pro. Si tratta di due device di gamma alta, con una scheda tecnica che punta molto sull’aspetto fotografico. Andiamo a vedere insieme le specifiche tecniche complete.
I due nuovi dispositivi di Vivo sono stati annunciati esclusivamente per il mercato cinese al momento. Vivo S15 Pro arriva nelle colorazioni Black e Blue ad un prezzo che parte dall’equivalente di circa 450€.
Vivo S15 arriva nelle colorazioni Black, Blue e Golden ad un prezzo che parte dall’equivalente di 290€. Speriamo di vederli presto anche in Italia.
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Vivo S15 e S15 Pro ufficiali: così promettenti da volerli vedere in Italia
Servant of the People, la serie TV inedita nel nostro paese, ha debuttato il 4 aprile in prima TV assoluta su LA7. A maggio la serie ha fatto il suo debutto anche su Netflix. La prima volta è andata in onda, ovviamente in Ucraina, nell’ottobre del 2015, ed è durata 3 stagioni per un totale di 51 episodi.
LA7 ha programmato via via tutti gli episodi della serie che ha come protagonista l’attuale Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. È quasi ironico che la trama della serie verta sulla vita di un insegnante di storia che, per una serie di eventi, diventa proprio Presidente dell’Ucraina. Gli ultimi episodi sono andati in onda l’8 maggio, ma adesso potete recuperare tutta la prima stagione anche su Netflix.
Servant of the People in Italia è disponibile anche su Netflix. Dopo un primo periodo in cui la serie ucraina era stata resa disponibile sul catalogo americano, è infine sbarcata anche sul catalogo italiano. A differenza della versione andata in onda su La7 però, Servitore del popolo su Netflix è sprovvista di doppiaggio italiano. La lingua è quella originale, ma ci sono i sottotitoli in italiano. Sono già disponibili tutti e 23 gli episodi che compongono la prima stagione. La trovate qui.
Come già accennato, in Italia la serie Servant of the people è andato in onda su LA7 a partire dal 4 aprile. La serie è stata introdotta da una presentazione di Andrea Purgatori. Il protagonista, Vasyl Petrovych, interpretato da Zelensky, è doppiato per l’occasione da Luca Bizzarri.
La serie in diretta su La7 è oramai giunta al termine. Gli ultimi episodi sono stati mandati in onda il 9 maggio. Potete anche scaricare l’app ufficiale che si chiama molto semplicemente La7. Si tratta di un’applicazione gratuita da cui potete recuperare la maggior parte dei contenuti andati in onda sul canale e anche guardare i contenuti in diretta come se aveste la TV accesa.
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Servant of the people, come vedere la serie TV di Zelensky anche su Netflix
AGI – Sentimenti e schema Ponzi: la storia raccontata dalla serie Netflix “Il truffatore di Tinder” non è l’unica nella quale le app di appuntamenti vengono usate come esca. C’è una cybertruffa in corso. Si chiama CryptoRom, che colpisce gli utenti di iPhone e Android attraverso applicazioni come Bumble e Tinder.
La prassi è diversa rispetto a quella della serie Netflix: il truffatore non si fa mai vedere, non ingolosisce con il lusso ma con le criptovalute. Eppure si fonda su alcuni elementi comuni: CryptoRom è una truffa finanziaria che fa leva sui rapporti sentimentali nati online. Le vittime vengono contattate con finti profili e, complice l’intesa creata via chat, convinte a installare app farlocche per investire in monete digitali.
Sophos, società specializzata in sicurezza informatica, aveva individuato la truffa alla fine dello scorso anno. Ma nelle ultime settimane ha notato un salto di qualità: le tecniche utilizzate sono sempre più sofisticate e l’area geografica, prima limitata all’Asia, si è estesa. Adesso, poi, ci sono anche i racconti delle vittime, che – dopo essersi insospettite – hanno cercato informazioni online e si sono riconosciute nei resoconti di Sophos.
C’è chi chiede informazioni: “Ho perso più di 20.000 dollari. Potete aiutarmi a verificare se l’app è vera o no?”. E chi sa già di essere stato raggirato: “Ho investito su una falsa app di trading 100.000 dollari. Stanno saccheggiando persone innocenti”. Fino al caso più eclatante: una vittima avrebbe perso 625.000 dollari.
Gli approcci sono diversi, ma nessuno prevede un incontro con la vittima. Ed è questa la principale differenza rispetto al truffatore di Tinder. I criminali utilizzano siti e app d’incontri, ma anche social network e WhatsApp. I messaggi contengono suggerimenti di investimento, con promesse di grandi guadagni. Chiunque può diventare un bersaglio, anche se è spesso preso di mira chi è già interessato alle criptovalute. I link inviati alle vittime rimandano ad app false, simili ad altre famose e legittime.
Il fattore che rende CryptoRom così efficace è la fiducia. L’abbordaggio sui siti d’incontri permette di instaurare un rapporto intimo con la vittima. Ma non solo. “Sembra – spiega Sophos – che i truffatori consentano agli obiettivi di effettuare inizialmente prelievi dai conti falsi”. Si dà quindi alla vittima la dimostrazione (fittizia) che il sistema funziona. Ne deriva una fiducia che spinge a investire ancora di più. È il più classico schema Ponzi, con il quale le somme spremute ai truffati servono per convincere le nuove vittime.
In alcuni casi, il contatto si offre addirittura di prestare e versare denaro sul conto. Peccato sia inesistente: i cybercriminali, infatti, controllano le finte app e iniettano nel portafogli della vittima depositi e profitti falsi.
Quando le vittime, convinte di aver fatto grandi profitti, decidono di prelevare i propri fondi, i truffatori intervengono con una seconda ghigliottina finanziaria. Il conto viene congelato fino a quando non si pagano delle fantomatiche tasse sui profitti, pari al 20%. La comunicazione viene accompagnata da una minaccia: se non si paga quanto “dovuto”, il Fisco sequestrerà l’intera somma depositata.
“Ho investito tutti i soldi della mia pensione e alcuni prestiti, circa un milione di dollari”, racconta una delle vittime. Un “amico” l’ha convinta a puntare tutto su un investimento congiunto che, in poco tempo, aveva reso 3,1 milioni di dollari. “Non avevo idea che per sbloccare il mio account mi avrebbero chiesto di pagare 625.000 dollari, il 20% di tasse sui profitti totali”. Soldi veri sborsati per poter scaricare un guadagno inesistente.
E se le vittime non hanno soldi per sbloccare il conto? Per spremere ogni singolo dollaro, torna la leva della fiducia. “Un mio amico può prestarmi 10.000 dollari, io posso trovarne altri 300.000 per aiutarti. Il resto devi cercare di metterlo insieme tu”, si legge in una chat tra vittima e truffatore. Con un finto supporto, si punta a spillare altro denaro.
Dopo aver realizzato di aver abboccato, le vittime di CryptoRom cercano un modo per riavere i propri soldi. Presi dalla disperazione, spesso si espongono a un ulteriore rischio. “Sono sorti – spiega Sophos – numerosi servizi di recupero di criptovaluta, che prendono di mira specificamente le vittime di CryptoRom. La stragrande maggioranza è falsa”. Anche perché recuperare le cifre rubate è “altamente improbabile”. Lo è anche per le forze dell’ordine, “a causa della natura della criptovaluta e del fatto che sono coinvolte transazioni estere transfrontaliere”.
Il truffatore di Tinder adesso usa le criptovalute (e non si fa mai vedere)
Adesso le reazioni tramite emoji inviate da iPhone possono essere viste anche su Google Messaggi.
Link all’articolo originale: Google Messaggi: gli utenti possono vedere le reaction inviate da iPhone
Google Messaggi: gli utenti possono vedere le reaction inviate da iPhone
Gli sviluppatori di WhatsApp hanno da poco rilasciato una nuova versione beta della propria app: la 2.22.6.2 non porta in realtà nessuna novità per gli utenti, ma ci offre un indizio riguarda una feature in sviluppo.
Presto infatti gli utenti potranno facilmente scegliere chi può vedere uno Stato: adesso, per poter cambiare queste opzioni, è necessario recarsi nelle impostazioni dell’app, mentre in futuro arriverà la possibilità di farlo semplicemente dalla scheda Stato, accessibile dalla barra in basso. In questa schermata, sarà presente un pulsante che permetterà di aprire la finestra riportata nello screenshot in basso, da dove si potrà scegliere chi può vedere lo Stato.
Come detto, questa funzione è ancora in sviluppo e non è disponibile neppure nella versione beta: con tutta probabilità, arriverà sulla versione stabile tra qualche settimana.
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WhatsApp beta: presto si potrà scegliere più facilmente chi può vedere gli Stati
Mobvoi è passata alla ribalta nel mercato smartwatch grazie ai suoi TicWatch e sembra essere prossima al lancio di un nuovo dispositivo, al punto da aver già fissato un evento ufficiale per il 16 giugno.
Si chiama TicWatch E3 il prossimo nuovo smartwatch di Mobvoi e potete averne un assaggio osservando il video allegato al post in basso: vediamo un dispositivo con quadrante circolare, due pulsanti fisici e un rivestimento in vetro 2.5D. Il processore sarà uno Snapdragon Wear 4100, lo stesso del TicWatch Pro 3, mentre all’interno troveremo un modulo Bluetooth 5.0 e il sistema operativo sarà Wear OS.
Il nuovo TicWatch E3 dovrebbe offrire un sensore per la rilevazione della frequenza cardiaca, in grado di rilevare anche la saturazione d’ossigeno nel sangue. In questo modo lo smartwatch sarà in grado di rilevare fino a 20 tipologie diverse di attività fisica.
Come accennato in apertura, il nuovo TicWatch E3 dovrebbe arrivare ufficialmente il 16 giugno, staremo a vedere a quanto corrisponderà il prezzo di lancio.
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TicWatch E3 si fa vedere prima del lancio: design e probabili specifiche (foto)
Sappiamo ormai tutto quello che riguarda la nuova famiglia OnePlus 9 che verrà presentata tra qualche giorno, e le specifiche che maggiormente hanno incuriosito gli utenti sono quelle legate al nuovo comparto fotografico sviluppato in collaborazione con il brand svedese Hasselblad.
Finora potevamo solo immaginarci i miglioramenti ottenuti in termini di qualità fotografica, ma adesso grazie al profilo Twitter @techdroider possiamo ammirarli con i nostri occhi. Sono infatti emerse oltre 20 foto campione scattate proprio dalle fotocamere del OnePlus 9 Pro, che abbiamo raccolto nella galleria sottostante. Pensate che il tanto atteso miglioramento delle prestazioni fotografiche sia avvenuto? Fatecelo sapere nei commenti.
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Curiosi di vedere i miglioramenti fotografici di OnePlus 9 Pro? Ecco i suoi primi scatti (foto)
Tanti di voi si ricorderanno di Xiaomi Mi MIX Alpha, lo smartphone futuristico lanciato da Xiaomi quasi due anni fa e che non ha mai visto un risvolto consumer della sua commercializzazione. Nelle ultime ore sono trapelati online nuovi brevetti sulla stessa idea di smartphone.
I brevetti sono stati depositati sempre da Xiaomi presso il China National Intellectual Property Office a fine 2019 (la pubblicazione è invece avvenuta nei primi giorni del 2021) e grazie a LetsGoDigital possiamo dargli un’occhiata. La documentazione include due idee di smartphone, entrambe centrate sul concetto di display surround, ovvero un display che avvolge completamente il dispositivo, esattamente come Mi MIX Alpha.
Le due idee di smartphone sono abbastanza simili, eccetto per il design del comparto fotografico: il primo prevede un sistema di fotocamere più numeroso mentre il secondo è più modesto. Un po’ come mostrato dai brevetti dei pieghevoli depositati da Xiaomi e discussi in questo articolo.
Al momento rimane ignoto se e come Xiaomi intenda usare i brevetti che abbiamo appena visto. Data la loro anzianità, presumiamo che il produttore cinese li abbia già sfruttati oppure accantonati. Torneremo ad aggiornarvi se dovessero emergere dettagli sugli smartphone con display surround.
L’articolo L’idea alla base di Xiaomi Mi MIX Alpha non è morta: cosa potremmo vedere in futuro (foto) sembra essere il primo su AndroidWorld.
L’idea alla base di Xiaomi Mi MIX Alpha non è morta: cosa potremmo vedere in futuro (foto)
Dopo i diversi rumor emersi sul suo conto finalmente abbiamo modo di intravedere quello che sarà il design del Nokia 7.3 5G, il dispositivo medio-gamma che l’azienda controllata da HMD Global dovrebbe presentare a breve.
Le immagini presenti nella galleria in basso mostrano le cover protettive per il nuovo Nokia 7.3 5G e, più o meno volontariamente, ci mostra anche il design dello smartphone: le immagini mostrano un dispositivo con display forato in alto a sinistra, per ospitare la fotocamera anteriore, mentre sul retro presenta un modulo fotografico centrale con doppio sensore e flash LED, sotto il quale troviamo il sensore per il riconoscimento delle impronte digitali.
Al momento ancora latita la presunta da di presentazione ufficiale di Nokia 7,3 5G, il quale dovrebbe arrivare insieme a Nokia 9.3 PureView e Nokia 6.3. Vi terremo aggiornati sui prossimi sviluppi.
L’articolo Finalmente Nokia 7.3 5G si fa vedere: display forato ma senza sensore d’impronte integrato (foto) sembra essere il primo su AndroidWorld.
Mentre la maggior parte degli italiani si gode un po’ di meritato riposo in questa giornata di Ferragosto, AnTuTu ha definitivamente archiviato il mese di luglio, pubblicando le sue classifiche relative ai migliori smartphone sul mercato per quanto riguarda le pure prestazioni. Le novità rispetto a giugno sono ben poche, ma da sottolineare.
Prosegue per un altro mese il regno di OPPO Find X2 Pro, che continua ad essere l’unico smartphone del lotto a sfondare il muro dei 600 mila punti. È altamente probabile che, dal prossimo mese, verrà scalzato dalla nuova infornata di modelli equipaggiati con il nuovo Snapdragon 865+, dunque dovrà godersi questi ultimi scampoli di dominio. Anche il resto del podio è immutato, con OnePlus 8 Pro e Redmi K30 Pro (da noi conosciuto come POCO F2 Pro). Scorrendo le altre posizioni, troviamo altri smartphone Xiaomi e OnePlus, Samsung Galaxy S20 Ultra e S20+ che continuano ad arrancare e, infine, il primo smartphone MediaTek da tempo immemore: si tratta di iQOO Z1, animato dal promettente Dimensity 1000+, che spingerà anche il neonato Redmi K30 Ultra.
Perfettamente immutata l’intera Top 10 dedicata ai dispositivi firmati Apple. Al comando troviamo sempre le ultime generazioni di iPad Pro, mentre al quinto posto – primo fra gli smartphone – rimane iPhone 11 Pro Max, seguito dagli altri esponenti della famiglia iPhone 11, un altro paio di modelli di iPad e, a chiusura della classifica, il recente iPhone SE 2020. Anche le classifiche di agosto e settembre riproporranno il medesimo spartito, per assistere a nuovi scossoni dovremo attendere il lancio degli iPhone 12, previsto per ottobre.
Ben poco da segnalare anche nella solitamente vivace fascia media Android, segno che anche gli smartphone abbiano voglia di prendersi una bella vacanza, in piena estate. Il podio è nuovamente formato da Redmi K30 5G (omologo del nostro Xiaomi Mi 10 Lite 5G), Huawei Nova 7i (da noi P30 Lite) e Redmi Note 8 Pro, il quale continua a mantenere una posizione di vertice nonostante sia stato lanciato sul mercato ormai un anno fa. Troviamo poi Realme 6 e Realme 6 Pro (stranamente in questo ordine), la solita sfilza di smartphone Xiaomi/Redmi e infine, a completare la Top 10, il ritorno di Samsung che, con Galaxy A71, salva almeno la faccia.
L’articolo Top 10 Performance di AnTuTu: calma piatta a luglio, ma MediaTek si fa vedere negli specchietti (foto) sembra essere il primo su AndroidWorld.
Durante l’ultimo Galaxy Unpacked Event Samsung ha presentato i nuovi dispositivi che verranno lanciati nelle prossime settimane. Non si tratta soltanto di smartphone – che pure probabilmente rappresentano la maggiore attrattiva per la platea – ma anche del tablet Galaxy Tab S7, dello smartwatch Galaxy Watch 3 e dei nuovi auricolari true wireless Galaxy Buds Live.
Tuttavia, come dicevamo, l’attenzione generale era focalizzata sui nuovi Galaxy Note 20 e Galaxy Z Fold 2 (non tralasciando la versione 5G di Galaxy Z Flip). L’operatore telefonico T-Mobile ha avuto modo di mettere le mani in anteprima non solo sugli smartphone, ma proprio su tutti i dispositivi quelli presentati.
Ne è scaturito un lunghissimo video unboxing di 26 minuti che li mostra dal vivo permettendo di farsi un’idea più precisa di come possano essere, in attesa di vederli dal vivo in qualche store. Ma bando alle ciance, vi lasciamo subito al filmato.
L’articolo Curiosi di vedere i nuovi Samsung? Ecco un video unboxing di tutti (ma proprio tutti) i dispositivi annunciati sembra essere il primo su AndroidWorld.
Prime Video è il servizio di streaming on demand incluso nella sottoscrizione ad Amazon Prime. Ciò significa che se siete tra i tanti italiani che pagano i 36€ l’anno richiesti per il servizio in abbonamento di Amazon, avete accesso anche ad un’ampia libreria di contenuti quali serie TV, film, documentari ed anime che vi potete godere liberamente su PC, dispositivi mobili, smart TV, console e altri dispositivi smart. Tra questi ci sono anche contenuti originali di qualità, ovvero prime visioni che trovate esclusivamente sul servizio di casa Amazon.
Difficile dire quanti siano effettivamente i contenuti disponibili in Italia. Negli Stati Uniti, pensate un po’, supera di gran lunga anche l’offerta di Netflix. In ogni caso anche nel nostro paese arrivano su base settimanale o mensile svariate novità, tra cui tutte quelle prodotte direttamente da Amazon. Mese per mese cercheremo di suggerirvi le migliori novità in arrivo sul catalogo italiano di Prime Video. In ogni caso, se pensate che ci siano contenuti non segnalati secondo voi meritevoli di menzione, segnalateceli nella sezione commenti al termine dell’articolo!
Rispondiamo quindi alla domanda dividendo il tutto in 4 sezioni fondamentali. Premendo sui link sottostanti sarete riportati alle sezioni specifiche. Anche queste ultime aumenteranno nel corso delle prossime settimane.
Per il momento eccovi una selezione di alcune delle migliori serie originali che potete trovare solo ed esclusivamente su Prime Video. In realtà ce ne sono molte di più, espanderemo l’elenco nel corso delle prossime settimane. In ogni caso se qualche altra serie merita secondo voi menzione segnalatecela nella sezione commenti!
La divisione italiana di Prime Video si sta muovendo bene ultimamente. In catalogo si trovano sempre più film di recente realizzazione, alcuni che si trovano solo a pagamento o che proprio non si trovano su altre piattaforme di streaming. Ecco una selezione che si amplierà nel corso delle prossime settimane.
Su Prime Video si trovano tantissimi documentari (date una sbirciata qui) e anche tanti reality tra cui il celebre The Grand Tour e anche esperimenti tutti italiani come Celebrity Hunted. Ecco una selezione in continuo aggiornamento.
Concludiamo con gli anime. Prime Video si è accaparrata una selezione di grandi classici e anche di qualche produzione più recente.
L’articolo Cosa vedere su Prime Video: serie TV, film, documentari, anime aggiornato a marzo 2020 sembra essere il primo su AndroidWorld.
Fino a domenica 14 aprile il prototipo che ha debuttato a Ginevra è al Salone del Mobile, all’altezza del Padiglione 7
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