Android Auto si aggiorna alla versione 10.5 con l’ombra di un bug

È tempo di aggiornamenti per Android Auto, che passa alla versione stabile 10.5 a esattamente due settimane dalla precedente 10.4 (sapete come abilitare le opzioni sviluppatore dell’app?).

Come ci ha abilitato da tempo, infatti, l’interfaccia per veicoli di Google segue un ciclo di rilascio forsennato, a ritmo di due settimane, interrotte dal rilascio della versione beta. Ma con una particolarità: la GrandeG non distribuisce l’aggiornamento di un colpo a tutti, ma a scaglioni.

Il motivo di questa scelta sembra essere di permettere agli utenti di testare le novità – minime per ogni update – e in caso riportare eventuali bug (sempre possibili con Android Auto). A quel punto Google potrebbe interrompere il rilascio, almeno per i problemi più gravi, ed evitare di impattare un gran numero di utenti. 

C’è un altro effetto di questa scelta: non abbiamo note di rilascio per ogni versione, quindi sta agli utenti scoprire le poche novità installando e provando l’app. 

L’ultima versione 10.5 (10.5.6338, per la verità), è stata rilasciata proprio oggi e non sfugge a questa regola. Al momento il Play Store non ce la segnala, ma chi ha avuto la fortuna di provarla come al solito non riesce a notare cambiamenti. A parte uno, e non proprio in positivo. 

Secondo autoevolution, infatti, l’unica differenza rispetto ad Android Auto 10.4 sembra essere un bug che si verifica durante la guida, e che causa la perdita del segnale GPS per alcuni secondi da parte non solo di Google Maps, ma anche di Waze. In questa situazione, entrambi i navigatori si bloccano per qualche istante, per poi riprendere la loro funzione. 

Chi ha osservato questo cambiamento non può dirsi certo che sia causato dall’aggiornamento Android Auto 10.5, ma nota che prima dell’update non era un fenomeno che aveva riscontrato. 

Che fare quindi? Come sempre, il consiglio, soprattutto vista la mancanza di novità di rilievo, è aspettare per verificare che altri utenti non riportino il problema. Ma se siete vittime di bug insopportabili e sperate che l’aggiornamento 10.5 li risolva, potete tentare la sorte e installarlo.

Se volete installare l’ultima versione di Android Auto manualmente, potete andare su APK Mirror. Toccate la freccia verso il basso di fiancoa alla versione del vostro chip (per quasi tutti è arm64-v8a), poi nella pagina successiva toccate il pulsante Download. Ora toccate la notifica Scarica per scaricare il file sul dispositivo. In caso vi venga chiesto conferma se volete scaricare il file, datela.

Successivamente, toccate la notifica che vi indica l’avvenuto download del file o aprite il gestore file del vostro telefono, in genere l’app File, e andate sulla cartella Download. Qui toccate il file APK appena scaricato. In entrambi i casi, potreste dover fornire l’autorizzazione per installare app al di fuori di Google Play. Potreste dover attivare il pulsante delle Impostazioni che vi viene proposto e in caso toccate la freccia a sinistra in alto per tornare indietro e poi installare il file.

A questo punto potete installare il file .apk che contiene l’aggiornamento. Toccate la scritta Aggiorna e Android Auto verrà installata, poi toccate Fine per concludere l’operazione

Se doveste incontrare problemi, potete sempre tornare indietro a una versione precedente di Android Auto da qui seguendo gli stessi passaggi appena visti. 

Se decidete di aspettare, nei prossimi giorni saranno disponibili maggiori informazioni man mano che gli utenti installano l’aggiornamento e saremo sicuramente in grado di verificare la notizia del presunto bug.

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Android Auto si aggiorna alla versione 10.5 con l’ombra di un bug

Apple rilascia la versione 17 del software per HomePod: ecco le novità

Ecco tutte le nuove funzionalità del software per HomePod che abilita una feature attesa da molti utenti: il supporto musicale alle app di terze parti con un iPhone collegato.

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Apple rilascia la versione 17 del software per HomePod: ecco le novità

Google rilascia la versione beta di Android Auto 10.5: non è tempo di novità

Google ha provveduto a rilasciare la versione beta di Android Auto 10.5. Si tratta di un processo, da parte del colosso di Mountain View, già visto in passato. Difatti, l’azienda lancia queste versioni beta per consentire agli utenti di testare il pacchetto prima che inizi l’implementazione su tutti i dispositivi. A riguardo, il programma beta di Android Auto è stato ampliato lo scorso anno e da allora Google ha notevolmente accelerato il ritmo di rilascio sia nel canale di test che in quello stabile.

Come accennato all’inizio, il programma beta consente ai più esperti di testare le nuove build di Android Auto prima di chiunque altro. Questi utenti dovrebbero inviare feedback e segnalazioni di bug, fornendo a Google maggiori informazioni su cosa correggere prima che inizi il rilascio per tutti gli altri. Ritornando ad Android Auto 10.5 beta, è stato rilasciato sprovvisto del registro delle modifiche. Nello specifico, sembrerebbe che questa versione non contenga grosse novità, anzi quasi certamente gli sviluppatori hanno lavorato maggiormente sulla correzione di bug.

In ogni caso, è sconsigliato agli utenti meno esperti di scaricare queste versioni beta di Android Auto poiché è più probabile che contengano qualche bug in più. Su questo punto, però, alcuni potrebbero aggiungere che anche le versioni definitive, purtroppo, a volte contengono delle criticità. In particolare, Android Auto soffre di qualche incertezza che causano l’interruzione di varie funzionalità, a partire dai comandi vocali.

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Google rilascia la versione beta di Android Auto 10.5: non è tempo di novità

Android Auto 9.9 arriva in versione beta

Al giorno d’oggi tra i sistemi di infotainment più usati a livello globale troviamo sicuramente Android Auto di Google. Il sistema negli ultimi mesi ha ricevuto consistenti miglioramenti, e nelle ultime ore ha ricevuto un ulteriore aggiornamento.

Il nuovo aggiornamento per Android Auto fa infatti riferimento alla versione 9.9 del sistema di infotainment. Si tratta di una versione beta, dunque riservata a coloro che si sono iscritti al programma beta.

Come spesso accade in questi casi, soprattutto nel caso di aggiornamenti intermedi, Google non ha rilasciato un changelog ufficiale per l’aggiornamento. Quindi non conosciamo con ufficialità le novità incluse in Android 9.9 rispetto alla versione precedente.

Sarà dunque interessante vedere se con questo nuovo aggiornamento sono stati risolti i problemi di Android Auto segnalati in precedenza da diversi utenti, come quello relativo alla bassa risoluzione oppure l’altro che causa problemi nella gestione delle chiamate. Non è escluso che sia stata inclusa qualche novità a livello di funzionalità.

Come accennato sopra, l’aggiornamento ad Android Auto 9.9 è in fase di distribuzione automatica attraverso il Play Store per coloro che si sono iscritti alla versione beta.

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Android Auto 9.9 arriva in versione beta

Ancora eccessiva la frammentazione di Android: l’ultima versione stenta a decollare

Secondo gli ultimi dati forniti da Google, Android 13 è installato su circa il 15% degli smartphone attivi. Una percentuale non molto alta, soprattutto se si osserva la percentuale di diffusione di Android 11, in esecuzione sul 23,1% dei dispositivi, risultando quindi la versione del S.O. più diffusa fino ad ora.

Entrando nei dettagli nella notizia, Android 13 ha comunque registrato una lieve crescita, visto che ad aprile raggiungeva una percentuale di diffusione pari al 12,1. In calo, invece, le percentuali di Android 12,11 e 10, anche se, come accennato all’inizio, Android 11 rimane la versione del S.O. di Google maggiormente in esecuzione sugli smartphone. Tra l’altro, c’è un dato che sorprende ancora di più: tra aprile e giugno è stata registrata una crescita improvvisa della diffusione di Android Oreo, passata dal 6,7 all’8,3. Oggettivamente non si sa come mai una versione così vecchia di Android abbia avuto questo aumento.

Dunque, ancora una volta da questi studi emerge l’eccessiva frammentazione di Android, che non consente una diffusione costante e precisa dell’ultima versione del S.O, a differenza di quanto accade con iOS. A questo proposito, l’81% dei dispositivi iOS esegue l’ultima versione del sistema operativo di Apple, mentre il 13% utilizza ancora iOS 15. Soltanto il 6%, invece, esegue versioni ancora più vecchie. Insomma, percentuali completamente differenti da quelle di Android. Appare evidente, quindi, come Google ed i vari produttori di smartphone debbano ancora fare dei passi in avanti al fine di garantire degli aggiornamenti più rapidi.

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Ancora eccessiva la frammentazione di Android: l’ultima versione stenta a decollare

Se ci tenete alla privacy, dovete usare l’ultima versione di Firefox per Android

Firefox è sempre in cima ai nostri consigli tra i migliori browser Android, non solo per le sue funzionalità, ma anche per l’attenzione che da sempre contraddistingue lo sviluppatore Mozilla sul tema della privacy. 

Proprio per questo motivo, un paio di anni fa Firefox ha introdotto su desktop una soluzione chiamata Total Cookie Protection, che rende più difficile ai siti il tracciamento degli utenti, e ora è finalmente disponibile anche su Android. Andiamo a scoprirla, ricordandovi anche come usare Chromecast con Firefox.

Nonostante gli sforzi dei vari enti regolatori, negli Stati Uniti e soprattutto in Unione Europea, la privacy degli utenti quando navigano su Internet non è garantita. Affatto. Certo, le regole del GDPR hanno imposto dei paletti importanti, ma il problema è che quando diamo il nostro consenso all’utilizzo dei nostri dati (e purtroppo la maggior parte degli utenti non ha le conoscenze per farlo), questi vengono usati nei modi più disparati. 

Ora inoltre Google ha lanciato Privacy Sandbox, un sistema che dovrebbe in teoria proteggere gli utenti dalle pubblicità, ma che secondo molti osservatori (pur essendo un passo avanti) permetterà comunque il tracciamento e quindi la profilazione degli utenti. 

Il sistema Total Cookie Protection è inteso a prevenire questo flusso di dati, almeno quando si naviga su Internet. Il sistema funziona creando una sorta di “contenitore” in cui verranno conservati i cookie di un sito quando lo visitate, separato per ogni sito. In questo modo nessun altro sito web può vedere i cookie di altri siti e incrociare le informazioni, permettendo di proporvi pubblicità mirate in base ai siti che avete visitato.

Ma la funzione era limitata solo alle versioni desktop di Firefox. Fino a oggi. Adesso Firefox per Android lo offre per impostazione predefinita, limitando i cookie ai siti che visitate e impedendo il tracciamento e la profilazione degli utenti. 

Ovviamente questo sistema funziona solo per i cookie, e non garantisce l’anonimato o la completa sicurezza di navigazione, ma se tenete alla privacy, forse potreste provare Firefox per il vostro smartphone Android. Lo potete installare gratuitamente su Google Play a questo indirizzo, e per la maggiore privacy possibile c’è anche Firefox Focus, che consente di aprire una sola istanza alla volta, permettendo anche di cancellare la cronologia di navigazione alla chiusura con un comodo pulsante. 

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Se ci tenete alla privacy, dovete usare l’ultima versione di Firefox per Android

WhatsApp sui tablet Android, novità in arrivo dall’ultima versione beta

Continua l’incessante lavoro del team di sviluppatori di WhatsApp, che stanno provando a migliorare sempre di più il popolare servizio di messaggistica. Nelle scorse ore, infatti, è stata rilasciata una nuova versione beta dell’applicazione per dispositivi Android, per la precisione la versione 2.22.24.8. Ebbene, secondo “WABetaInfo”, in questa versione è possibile scorgere segnali di un imminente annuncio dell’app per tablet.

Nel dettaglio, sembrerebbe che l’intenzione degli sviluppatori sia quella di introdurre la versione per tablet tramite un banner all’interno dell’app – che verrà mostrato a seguito di un ulteriore aggiornamento – che informerà gli utenti sulla disponibilità di questa apposita versione di WhatsApp. In attesa di ulteriori comunicazioni, ricordiamo che alcuni beta testar possono già collegare il proprio account WhatsApp ad un tablet. Per fare ciò, è sufficiente scaricare l’app dal Play Store utilizzando il proprio tablet e scoprire se è possibile usare la nuova versione multi-dispositivo.

Difatti, se l’utente visualizzerà una schermata del QR Code dopo aver aperto WhatsApp sul tablet, significa che sarà possibile utilizzare la popolare app su dispositivi con display più grande. In caso contrario, ovvero che non appare nessun QR Code, non resterà che attendere un futuro aggiornamento.

Per quanto riguarda le tempistiche di rilascio di WhatsApp per tablet, ancora non c’è una comunicazione ufficiale. Sicuramente, il banner informativo apparirà a tutti gli utenti, ma sul “quando” nessuno sa fornire una risposta precisa. In ogni caso, si tratta di una notizia piuttosto importante e soprattutto attesa da molti utenti.

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WhatsApp sui tablet Android, novità in arrivo dall’ultima versione beta

Snapchat ha già raccolto un milione di utenti per la versione premium

AGI –  Snapchat+, il servizio a pagamento lanciato a giugno da Snapchat, il servizio di messaggistica a scomparsa di Snap, è stato sottoscritto da un milione di utenti. A renderlo noto la società guidata da Evan Spiegel, che ha annunciato altre funzionalità (undici in tutto, tra cui la possibilità di cambiare l’icona dell’app, di vedere chi ha aperto una storia e appuntare gli utenti nella cronologia della chat come “migliori amici”).

La versione a pagamento è disponibile a 3,99 dollari in 25 mercati (tra cui Arabia Saudita, India ed Egitto) e permette anche di utilizzare Snapchat sui desktop: soluzione quest’ultima portata sul mercato nelle scorse settimane (supporta la messaggistica, le videochiamate, in previsione anche gli effetti per la realtà aumentata e la possibilità di inviare scatti fotografici e video)

Come Telegram, anche Snapchat ha optato per un modello ibrido, anziché interamente dipendente dalla pubblicità (e nel suo caso anche dalla vendita di dispositivi, come occhiali smart e mini droni). Con l’entrata in campo di Elon Musk anche per Twitter, che pure ha aveva lanciato nel 2021 Twitter Blue, una sua versione a pagamento da 2.99 euro al mese, si fanno sempre più insistenti le voci di un’implementazione del servizio premium. 

Secondo i risultati finanziari del secondo trimestre resi noti a luglio (mese in cui la società ha perso il 25% in borsa, come segnalato da Reuters), l’azienda di Santa Monica, in California, aveva mancato gli obiettivi di fatturato a causa dell’inflazione record e della crescente concorrenza di app rivali come TikTok che hanno danneggiato la domanda di pubblicità, registrando però una crescita degli utenti superiore alle aspettative di Wall Street.

In quell’occasione la compagnia aveva dichiarato l’intenzione di rallentare significativamente le assunzioni, investire nel suo business pubblicitario e trovare nuove fonti di reddito, per crescere a un ritmo più veloce. Secondo i numeri della trimestrale gli utenti attivi giornalieri su Snapchat sono aumentati del 18% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 347 milioni.


Snapchat ha già raccolto un milione di utenti per la versione premium

Nuova versione beta di WhatsApp: arrivano i primi cambiamenti alle Reazioni

Da qualche settimana sono arrivate finalmente le Reazioni ai messaggi di WhatsApp, ma gli sviluppatori hanno già iniziato a mettere le mani su questa funzione: in un nuovo aggiornamento beta dell’app di messaggistica, si nota infatti un primo cambiamento alla schermata che mostra tutte le Reazioni.

In particolare, questo cambiamento riguarda le Reazioni inviate a un gruppo di foto o video, che WhatsApp raggruppa automaticamente in un unico messaggio: adesso infatti, nella schermata che mostra l’elenco degli utenti che hanno messo una Reazione, sarà visualizzata anche un’anteprima della foto o del video a cui è stata messa la Reazione. In precedenza infatti non era possibile capire quale foto aveva una Reazione se non aprendo la galleria creata automaticamente dall’app. In fondo all’articolo, una foto che rende meglio l’idea.

Questo utile cambiamento è già in rollout con la versione 2.22.12.14 beta di WhatsApp, ma sicuramente arriverà nelle prossime settimane anche sul canale stabile. Nel caso in cui vogliate provare la versione beta, potete aderire al programma apposito da questa pagina.

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Nuova versione beta di WhatsApp: arrivano i primi cambiamenti alle Reazioni

Samsung Galaxy S22 si apre al modding: arriva la versione non ufficiale di TWRP

Il modding può finalmente partire anche su Galaxy S22: gli smartphone top di gamma Samsung hanno da poco ricevuto il supporto non ufficiale alla recovery custom TWRP, e dunque presto gli utenti potranno installare senza problemi ROM o kernel personalizzati.

Passaggio fondamentale per lo sviluppo della recovery è stato il rilascio dei sorgenti del kernel dei tre smartphone da parte di Samsung, avvenuto poche settimane dopo il rilascio di Galaxy S22: senza questi infatti, sarebbe stato impossibile creare la TWRP per i dispositivi. Installare una recovery personalizzata è fondamentale per “moddare” il dispositivo installando sistemi operativi di terze parti o kernel modificati (sempre con la massima attenzione, visto che c’è il rischio di combinare guai se non si è esperti).

Questa versione non ufficiale della TWRP è compatibile esclusivamente per le versioni Exynos degli smartphone, ma gli sviluppatori stanno già lavorando al supporto delle versioni Snapdragon. Ricordiamo che installare una recovery su smartphone Samsung comporta la perdita completa dei dati, la perdita di garanzia e rende impossibile (per sempre) utilizzare KNOW e Samsung Pay. Se tutto ciò non vi spaventa, vi lasciamo alla pagina di XDA relativa alla recovery.

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Samsung Galaxy S22 si apre al modding: arriva la versione non ufficiale di TWRP