L’ultima volta che…? TimeJot diventa la vostra memoria digitale

Spesso parliamo di come la tecnologia ormai è in grado di aiutarci e supportarci in tantissime attività quotidiane. Gli smartphone, come i dispositivi domotici, possono offrire diversi strumenti per aiutarci a gestire tutte le nostre attività, sia che parliamo di lavoro o studio e sia che si parli di sfera personale.

Google e gli altri giganti tech offrono già un buon numero di app e servizi per aiutarci a gestire tutte le nostre attività, ma può capitare di aver bisogno di maggiore personalizzazione. E allora abbiamo provato l’app TimeJot, vi raccontiamo perché ci è piaciuta.

TimeJot è un’app molto interessante che non è un semplice gestore per la creazione e personalizzazione di promemoria di vario tipo. Partendo dall’interfaccia grafica, troviamo un’app sicuramente semplice e ben fatta. L’interfaccia utente non è particolarmente moderna, non troviamo infatti l’ultimissima versione del Material You che vorrebbe Google ma il tutto rimane comunque piacevole. Peccato per alcune incongruenze nella struttura dell’app, e per alcune descrizioni non particolarmente esplicative.

Lo scopo di TimeJot è semplice ma non banale: con l’app potete essenzialmente prendere nota di tutti gli eventi, passati e futuri, che fanno parte della vostra vita. E per eventi si intende qualsiasi cosa. Con l’app è infatti possibile creare infinite categorie di eventi, in modo da orientarvi in modo più semplice quando gli eventi stessi che vengono creati diventano tanti.

A ogni evento viene associato un dato temporale: nel caso di eventi passati si visualizzeranno i giorni trascorsi dall’avvenimento, mentre per quelli futuri si visualizzeranno i giorni mancanti. TimeJot permette anche di impostare degli eventi periodici, che si ripetono nel tempo.

E perché creare tutti questi eventi? Con TimeJot potete tenere traccia di tutti gli avvenimenti che avete ritenuto importanti al punto di inserirli nella vostra linea temporale. In questo modo potrete ricordarvi di quelli futuri e di quelli che stanno per avvenire, ma potrete anche realizzare di dover ripetere un’attività, oppure di farne una correlata, in base a un evento trascorso. Ad esempio, ricordarsi di preparare i documenti per la dichiarazione dei redditi quando leggete che quasi lo scorso anno l’avete effettuata.

Come vedete dagli screenshot in galleria, accedendo a ogni evento si visualizzerà una linea temporale che riassume quando e quante volte si è ripetuto l’evento, potrete aggiungere delle note associate all’evento, anche in formato fotografico, e potrete impostare un timer alla scadenza del prossimo evento correlato.

Oltre a queste funzioni base vi sono delle personalizzazioni interessanti: tutta l’app supporta il tema scuro, anche il tema coerente con quello di sistema, si possono creare dei widget associati a eventi specifici, e si possono creare delle azioni specifiche da associare all’avvenimento di uno specifico evento.

Insomma, TimeJot è valida al punto da emergere e distinguersi nella grande accozzaglia di app che sostanzialmente permettono di gestire e creare promemoria. Il tutto avviene senza alcun annuncio pubblicitario e senza alcun tracking da parte dell’utente. Non è necessaria una connessione internet per usarla, ed è presente anche un’opzione per l’esportazione rapida di tutti gli eventi in modo da sopperire alla mancanza di sincronizzazione cloud.

Ribadiamo che TimeJot non prevede alcun annuncio pubblicitario e che è disponibile gratuitamente per i dispositivi Android. Non sono previsti abbonamenti a pagamento per sbloccare eventuali funzionalità aggiuntive. Se ne siete convinti e volete provarla, qui sotto trovate il pulsante diretto per scaricarla e installarla dal Play Store.

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L’ultima volta che…? TimeJot diventa la vostra memoria digitale

Galaxy Tab S9+ esce allo scoperto per la prima volta

Dopo un periodo di leggere declino il settore dei tablet è tornato a farsi sentire sul mercato, e Samsung rappresenta uno di quei pochi produttori che ci hanno sempre creduto. Anche per questo i tablet Samsung rappresentano un punto di riferimento assoluto a livello globale.

Siamo ormai abituati alle diverse generazioni di tablet Samsung top di gamma, i Galaxy Tab S. Sul mercato troviamo l’ottava generazione, e all’orizzonte vediamo i Galaxy Tab S9. Dopo aver appreso i primi dettagli sul loro periodo di lancio, siamo in grado di avere un assaggio del loro design.

Le immagini che trovate in basse e nella galleria a fine articolo mostrano Galaxy Tab S9+. Si tratta di render condivisi online dal noto leaker OnLeaks. Le immagini mostrano un tablet con un design coerente con Galaxy Tab S8: bordi abbastanza squadrati, doppia fotocamera posteriore orientata verticalmente e la striscia verticale che servirà a riporre l’ormai consueta S Pen.

Non vediamo il jack per le cuffie sul profilo laterale, ma sappiamo che ci dovrebbe essere il supporto al Wireless Samsung DeX, la piattaforma che permette di connettere il tablet a display secondari. A proposito di display, la risoluzione di quello che troveremo su Galaxy Tab S9+ corrisponderebbe a 1.752 × 2.800 pixel, la stessa del display della generazione precedente. Il sensore d’impronte sarà integrato sotto al display stesso.

Oltre all’anteprima del design, abbiamo modo di vedere anche un assaggio delle presunte specifiche tecniche:

  • Display: 12,4″ 1.752 × 2.800 pixel
  • Audio: quattro speaker
  • Dimensioni: 285,4 x 185,4 x 5,64mm
  • Connettori: USB-C
  • Fotocamera posteriore: doppio sensore
  • Fotocamera anteriore: singolo sensore
  • Batteria: ricarica rapida cablata fino a 45W

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Galaxy Tab S9+ esce allo scoperto per la prima volta

Motorola è fedele alla fascia media: Moto G23 si mostra per la prima volta

Da più di un decennio troviamo Motorola particolarmente attiva nel mercato smartphone, soprattutto per quanto concerne i dispositivi Android di fascia media. La celebre serie Moto G non accenna a tramontare.

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Nelle ultime ore infatti sono trapelati i primi dettagli su Moto G23, un dispositivo di gamma media che dovrebbe dar seguito alla popolare serie di smartphone della casa alata.

Le immagini che trovate nella galleria in basso mostrano il look di quello che arriverà sul mercato come Moto G23: il tutto appare abbastanza standard, esattamente a come ci ha abituato Motorola nel corso degli ultimi anni con i suoi modelli di fascia media.

Anteriormente vediamo un display piatto con un foro centrale, il quale ospiterà la fotocamera anteriore. Posteriormente invece vediamo un modulo fotografico quadrato, localizzato nella parte in alto a sinistra della cover posteriore, che presenta tre sensori fotografici accoppiati al flash LED. Sul modulo posteriore riusciamo anche a scorgere una didascalia a suggerire che il sensore principale scatterà a 50 megapixel.

Oltre all’anteprima del design, riusciamo anche ad avere una buona panoramica delle specifiche tecniche attese:

  • Display: 6,5″ IPS LCD (1.600 x 720 pixel)
  • Processore: MediaTek Helio G85
  • RAM: 4 GB
  • Storage interno: 128 GB
  • Fotocamera posteriore:
    • Principale: 50 megapixel
    • Grandangolo: 5 megapixel
    • Profondità: 2 megapixel
  • Fotocamera anteriore: 16 megapixel
  • Batteria: 4.000 mAh con ricarica rapida a 30W

Questo nuovo Moto G23 è atteso nelle colorazioni che vedete nelle immagini in basso: Blue, Grey e White. Il suo debutto è atteso a breve in Europa, dove dovrebbe arrivare ad un prezzo che parte da 199€, in pieno stile Moto G. Torneremo ad aggiornarvi appena avremo dettagli ufficiali in merito alla sua disponibilità in Italia.

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Motorola è fedele alla fascia media: Moto G23 si mostra per la prima volta

Per la prima volta in Cina arrivano i robotaxi con il big tech Baidu

AGI – Per la prima volta in Cina le persone potranno prendere un taxi a guida autonoma: senza che ci sia nessuno al volante e senza neanche la limitazione dell’obbligo di un operatore seduto accanto al guidatore (che non c’è), per intervenire in caso di emergenza.

A vincere la gara per fornire al pubblico servizi di ride-hailing robotaxi è stata Baidu, Big Tech che possiede il primo motore di ricerca del paese e la più grande flotta di auto a guida autonoma in Cina.

I permessi, rilasciati dal comune sud-occidentale di Chongqing e dalla città centrale di Wuhan, consentono ai robotaxi commerciali di offrire corse al pubblico senza autisti e sono entrati in vigore lunedì.

Le prime città coinvolte

“Questi permessi hanno un profondo significato per l’industria – ha detto a Reuters Wei Dong, responsabile delle operazioni di sicurezza dell’Intelligent Driving Group di Baidu – se pensiamo all’esplorazione dello spazio, questo momento equivale all’atterraggio sulla Luna“.

Inizialmente, Baidu ha fatto sapere che dispiegherà un lotto di cinque robotaxi a pagamento in ciascuna città, dove potranno operare in aree designate dalle 9 alle 17 a Wuhan e dalle 9:30 alle 16:30 a Chongqing.

Baidu (che ha dichiarato di aver compiuto 196 mila corse di robotaxi “assistiti” nei primi tre mesi dell’anno e che presenterà i suoi risultati finanziari alla fine di agosto) è anche in trattative con le amministrazioni locali per espandere questo servizio a Pechino, Shanghai e Shenzhen.

A metà luglio la compagnia aveva presentato Apollo RT6, il suo nuovo veicolo autonomo con volante rimovibile (perché non più necessario), con l’obiettivo di utilizzarlo per il suo servizio robotaxi in Cina, già dal prossimo anno.

La società aveva fatto sapere che il costo del veicolo è previsto sui 250 mila yuan (circa 36.257 euro) per il nuovo modello, rispetto ai 480 mila yuan (-48%) dell’Apollo Moon, il modello precedente. Baidu è da tempo operativa nel settore dei robotaxi e lavora allo sviluppo di auto a guida autonoma dal 2017, anno del lancio della divisione Apollo. Il suo servizio, Apollo Go, ha una flotta di 300 veicoli autonomi.

La concorrenza di Toyota e Nissan

Ad aprile 2021 era stato autorizzato (insieme alla rivale Pony.ai) a offrire servizi di trasporto a bordo di veicoli autonomi in diverse città, inclusa Pechino, sebbene fosse comunque richiesto a un essere umano di rimanere al posto di guida.

In Cina i concorrenti di Baidu in questo settore si chiamano Pony.ai, sostenuto da Toyota Motor, WeRide, che ha ricevuto investimenti da Nissan Motor e Guangzhou Automobile Group. Negli Stati Uniti, Tesla e Waymo.

La Cina è un importante banco di prova per i veicoli autonomi, con un piccolo gruppo di aziende ambiziose che registrano regolarmente nuovi record su vari fronti, come la rimozione del conducente della sicurezza, l’apertura dei propri servizi al pubblico o l’esercizio su strade pubbliche e il numero di miglia loro i veicoli sono stati testati.


Per la prima volta in Cina arrivano i robotaxi con il big tech Baidu

Samsung Galaxy S23 solo con processore Snapdragon: forse è la volta buona

Nel settore degli smartphone, e in particolare dei dispositivi Android, Samsung gioca da sempre un ruolo da protagonista con i suoi top di gamma. Parliamo ovviamente della famiglia Galaxy S, che dal prossimo anno si rinnoverà con i Galaxy S23.

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I successori dei Galaxy S22 che vedete nell’immagine di copertina potranno però arrivare con una novità inedita, della quale si parla da tanto tempo. Stando a quanto riferito dall’autorevole Ming-Chi-Kuo, Samsung potrebbe affidarsi unicamente ad un processore Qualcomm Snapdragon per i suoi Galaxy S23.

Questa sarebbe una novità di rilievo perché finora Samsung ha da sempre integrato processori Exynos a parte dei suoi top di gamma, come i modelli venduti in Europa, e processori Snapdragon di Qualcomm a quelli venduti in altri mercati, come quello statunitense e sudcoreano.

Questo ha portato ad inevitabili confronti e polemiche nel corso del tempo, le quale per larga parte indicavano una migliore qualità e performance dei dispositivi con processori Snapdragon. E sempre nel corso degli ultimi anni abbiamo sentito spesso parlare di una scelta verso l’adozione unica di processori Snapdragon da parte di Samsung.

Questo finora non è mai accaduto, ma potrebbe avvenire davvero nel 2023 con i Galaxy S23. Già a partire da questo 2022 con i Galaxy S22, Samsung ha applicato un significativo cambio di direzione adottando in misura maggiore i processori Snapdragon rispetto agli Exynos. Si stima infatti che attualmente i processori Snapdragon sono su circa il 70% dei Galaxy S22 sul mercato.

Per i Galaxy S23 potrebbe arrivare il cambio definitivo, con Samsung pronta ad adottare lo Snapdragon 8 Gen 2 a livello globale, e dunque anche in Italia. La scelta sarebbe dovuta anche alle modeste performance del processore Exynos 2300 che Samsung avrebbe stimato rispetto al nuovo Snapdragon 8 Gen 2.

Il nuovo processore di Qualcomm potrebbe arrivare con un design realizzato da TSMC con processo a 4 nm. Nonostante l’affidabilità della fonte ancora non possiamo dare nulla per assodato. Torneremo ad aggiornarvi appena ne sapremo di più.

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Tre anni fa gli italiani si sono messi in casa Alexa per la prima volta

AGI – Tre anni fa – con un ritardo di quattro anni rispetto al debutto negli Stati Uniti – il primo dispositivo Alexa entrava nelle case degli italiani. E sembra che tre anni di polemiche sulla privacy e sull’accesso ai dati personali che gli assistenti vocali (non solo quello di Amazon) consentono a chi li controlla, sembra che non abbiano scoraggiato chi ormai interagisce sempre di più con loro.

“Nei primi tre anni dall’arrivo in Italia, gli utenti attivi che utilizzano Alexa sono cresciuti in maniera rilevante, oltre l’80% anno su anno” afferma Gianmaria Visconti, Country Manager di Amazon Alexa “e nel solo 2021 si contano oltre 5 miliardi di interazioni tra gli utenti in Italia e Alexa. Alcune di queste dimostrano come Alexa sia entrata nelle nostre case come un vero e proprio membro aggiuntivo della famiglia: basti pensare che oltre 7 milioni di volte, solamente nell’ultimo anno, gli utenti le hanno detto “ti voglio bene”.

Una delle funzioni (o skill, come si chiamano in gergo alexiano) più apprezzato fin da subito è stata la possibilit di ripriodurre musica in streaming. Un fenomeno in costante crescita in Italia: sono state infatti oltre 280 milioni le ore di streaming fruite nel corso degli ultimi 12 mesi. Tra i brani più richiesti troviamo Malibù di sangiovanni, Baby Shark e Musica leggerissima di Colapesce e Dimartino.

Alexa è stata protagonista anche nelle cucine degli utenti italiani anche attraverso la skill di GialloZafferano, il food media brand più diffuso in Italia, grazie anche alla possibilità di impostare timer e sveglie – circa 500 milioni solo nell’ultimo anno in Italia – controllare le preparazioni da seguire, aggiungere ingredienti alla lista della spesa e consultarla una volta arrivati al supermercato. Nel 2021, cucinare è stato per molti una grande distrazione e fonte di piacere, e sono state oltre 5 milioni le ricette consultate. Le preferite dagli utenti? Spaghetti alla carbonara, Tiramisù e Pancake allo sciroppo d’acero.

Quest’anno Alexa si è inventata anche sommelier, consigliando i vini dalle cantine italiane con cui accompagnare pranzi, cene e momenti conviviali. 

La diffusione degli assistenti vocali va di pari passo con l’evoluzione delle smart home e dei prodotti sviluppati da aziende come BTicino, Fastweb e Philips Hue. Sono oltre 140.000 in tutto il mondo i dispositivi per la casa intelligente compatibili con Alexa – tra cui luci, prese, citofoni, Internet box per gestire le connessioni ultraveloci dei dispositivi alla rete domestica e robot per le pulizie – e oltre 200 milioni quelli già connessi all’assistente vocale di Amazon. In Italia contiamo oltre 4.500 skill disponibili, di cui 544 dedicate proprio alla casa intelligente, messe a punto da Amazon insieme a sviluppatori di terze parti. Solo nel 2021, in Italia, sono state oltre 1.2 miliardi le interazioni tra i dispositivi intelligenti e Alexa, con oltre 100.000 comandi al giorno impartiti vocalmente per far funzionare la casa smart con BTicino. Nell’ultimo anno si contano inoltre circa 1 miliardo di interazioni tra Alexa e i principali sistemi di illuminazione, tra cui quelli offerti da Philips Hue.

Gli utenti in Italia chiedono anche tante curiosità, domande ad Alexa. Le più gettonate dell’ultimo anno? “Cosa c’è stasera in tv?”, “Quanti giorni mancano a Natale?”, “Che Santo è oggi?”.

Ma la casa non è l’unico spazio in cui ricevere il supporto di Alexa. Anche all’interno di alcune vetture, come ad esempio Maserati, è possibile riprodurre musica, effettuare chiamate, ascoltare audiolibri e notizie, consultare il meteo, controllare i dispositivi smart di casa compatibili, ottenere indicazioni stradali, trovare parcheggio.

“Non avremmo ottenuto questi risultati senza la combinazione di più fattori. In primis il lavoro svolto dal team italiano: 50 colleghi, tra Language Engineer e Data Scientist, del nostro centro di Ricerca e Sviluppo a Torino, che in questi anni hanno migliorato la comprensione linguistica di Alexa del 70% circa. Oltre a tutti gli altri membri del team Alexa che ogni giorno lavorano per rendere Alexa l’assistente vocale ideale: cordiale, talentuosa e divertente. E ovviamente non possiamo dimenticare il grande contributo delle aziende con cui collaboriamo e quello degli sviluppatori”, conclude Visconti.

Le funzionalità di Alexa in Italia sono frutto del lavoro di una community di sviluppatori, composta oggi da oltre 54.000 membri.


Tre anni fa gli italiani si sono messi in casa Alexa per la prima volta

L’app Stadia potrebbe integrare la chat vocale, questa volta per davvero

Una delle funzioni mancanti alla piattaforma di cloud gaming di Google, almeno per quanto riguarda Android, è la presenza di una chat vocale da usare durante il gioco: negli scorsi mesi si è tanto parlato della possibilità di vedere questa funzione dato che l’app ha iniziato a richiedere l’autorizzazione ad utilizzare il microfono, ma adesso sembrerebbe arrivare una svolta.

All’interno dell’ultima versione dell’app, più in particolare la 3.36, è stato scovato un link ad una pagina di supporto Google che parla dei dispositivi, come controller esterni, da utilizzare con Stadia. Si fa inoltre riferimento esplicitamente alla chat vocale e a come utilizzarla con l’app Android:

Quando colleghi il controller Stadia al tuo dispositivo mobile Android o ti colleghi ad esso in modalità wireless, sarai in grado di ascoltare e rispondere alla chat vocale in-game quando colleghi un auricolare con microfono al controller.

In passato, questa stessa pagina non faceva menzione della chat vocale: ovviamente non c’è ancora nulla di certo, ma comunque questo ci fa ben sperare che la funzione sia in arrivo a breve.

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L’app Stadia potrebbe integrare la chat vocale, questa volta per davvero

Evento Huawei a sorpresa a ottobre: sarà la volta della serie P50 anche in Italia? (foto)

Huawei rivolge il suo sguardo verso l’Europa rivelando a sorpresa un evento di presentazione che si terrà il prossimo 21 ottobre a Vienna, la capitale della vicina Austria, e probabilmente lancerà nel mercato mondiale la nuova serie P50.

La locandina diffusa non rivela moltissime informazioni in merito, dal momento che si limita a comunicare la data sopra citata, a riportare il profilo di uno smartphone e a dichiarare che saranno presentati uno o più dispositivi appartenenti a questa categoria.

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I più accreditati sono i Huawei P50 e P50 Pro arrivati nel mercato cinese lo scorso luglio, tempo in cui l’azienda non si espose circa il loro arrivo nei restanti mercati globali. Pesanti dubbi invece ruotano intorno alla possibile presenza dei Huawei Mate 50, i quali secondo un recente leaker cinese sarebbero attesi per il 2022, periodo che dovrebbe valere inoltre per la sola Cina. Tuttavia, è anche plausibile che assisteremo al debutto internazionale di un nuovo Huawei Nova, che dovrebbe poi essere svelato il 23 settembre in Cina.

Per mettere pace alla nostra curiosità dovremo quindi attendere il prossimo mese. Rimanete aggiornati per conoscere ulteriori informazioni.

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Evento Huawei a sorpresa a ottobre: sarà la volta della serie P50 anche in Italia? (foto)

Su Destiny 2 è arrivata la Volta di Vetro, la storica incursione del primo titolo (video e foto)

I più datati giocatori di Destiny saranno felici di sapere che su Destiny 2 hanno la possibilità di rivivere la prima incursione del primo capitolo: la Volta di Vetro, l’attività che vede i guardiani ritornare nelle profondità di Venere per attraversare le fratture spazio-temporali ed eliminare Atheon, Confluenza Temporale, prima che diventi una minaccia irrefrenabile.

Rispetto alla classica versione delle incursioni sono stati apportati dei cambiamenti: le sfide metteranno a dura prova anche le squadre più datate, le quali faranno del loro meglio per riuscire a far proprio il titolo e la cintura del primato mondiale.

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L’incursione è stata lanciata sia in modalità Contesa che come gara al primato mondiale. Per vincere, i guardiani con almeno 1300 di Potere dovranno completare una serie di trionfi impegnativi. Una volta completata la Volta di Vetro in questa modalità i giocatori possono accedere alla Sfida dal navigatore e al trionfo Ai confini della tempistica.

Per maggiori informazioni vi lasciamo a questo indirizzo la pagina ufficiale da consultare per saperne di più sull’incursione “Volta di Vetro”.

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Su Destiny 2 è arrivata la Volta di Vetro, la storica incursione del primo titolo (video e foto)